Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Grande attenzione di Confagricoltura al settore suinicolo da parte di Confagricoltura che è presente alla Rassegna Suinicola Internazionale 2013 in corso in questi giorni a Reggio Emilia. Oggi in Fiera sono previsti un convegno organizzato dalla Confederazione sulla normativa del benessere dei suini e la riunione della Federazione Nazionale Suinicola dell’organizzazione di Palazzo della Valle. Il tutto assieme ad una serie di appuntamenti che hanno costituito un’utile occasione per focalizzare le notevoli problematiche del comparto.
 
“Ho avuto modo di rappresentare nei giorni scorsi anche alla Giunta confederale lo stato di grave malessere del settore – ha dichiarato Giovanna Parmigiani, Presidente della Federazione Nazionale Suinicola di Confagricoltura –. Qui a Reggio abbiamo avuto modo di incontrare allevatori, operatori, enti ed istituzioni nazionali ed internazionali che hanno condiviso le nostre preoccupazioni. Ora però occorre rimboccarci le maniche e prendere decisioni importanti se vogliamo rilanciare la nostra suinicoltura.”
 
“Secondo i dati del Centro Studi Confagricoltura – ha proseguito la Parmigiani – abbiamo registrato nel 2012 un calo della consistenza suinicola italiana di oltre il 7%, soprattutto nei capi di rimonta (un milione di capi in meno tra scrofe, lattonzoli e suinetti). Poi da alcuni mesi c’è stata la “gelata” delle quotazioni: da ottobre abbiamo perso praticamente il 15% dei prezzi dei suini all’origine, anche se rispetto allo scorso anno fortunatamente i prezzi sono più elevati del 5-6%; peccato però che nello stesso periodo i costi siano aumentati dell’8-9 per cento.”
 
“In queste condizioni – rimarca la presidente della FNP – perdiamo potenziale produttivo e perdiamo in competitività. Anche a causa di normative e vincoli che impongono sempre più costi agli allevatori; basti pensare alle norme veterinarie ed ai requisiti del la normativa del benessere animale. Stiamo mettendo a punto, con la nostra FNP, una serie di misure che toccano diversi ambiti. Dalle regole di mercato (classificazione carcasse e definizione delle quotazioni), alle norme in materia sanitaria e ambientale, alla promozione (la crisi dei consumi sta influendo notevolmente sull’economia del comparto) sino all’organizzazione economica dove gli allevatori possono fare molto, tra loro e assieme agli altri operatori della filiera. Sono questi i temi – ha concluso la Parmigiani – sui quali siamo impegnati per contrastare questa difficile congiuntura che rischia di diventare crisi strutturale. Un rischio che non ci possiamo permettere nell’interesse di un comparto strategico per l’agricoltura e l’agroalimentare nazionale.”