Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Copagri aderisce ad Agrinsieme. Salgono così a sei le Organizzazioni legate da un accordo interassociativo, che operano in modo coordinato ed unitario: Cia, Confagricoltura, Copagri (come organizzazioni professionali); Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare (come centrali cooperative, a loro volte riunite nella sigla Alleanza delle Cooperative Agroalimentari). Agrinsieme rappresenta circa il 40% del valore della produzione e del valore aggiunto di settore. La novità è stata segnalata nel corso della conferenza stampa di Agrinsieme.
            Annunciato poi il passaggio del testimone da Mario Guidi a Dino Scanavino, che assume l’incarico di nuovo coordinatore di Agrinsieme e resterà in carica per la durata di un anno, come previsto dal documento congiunto delle sei sigle.
            “Le varie organizzazioni del Coordinamento -ha commentato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi- hanno saputo integrare storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro.  Siamo un raggruppamento inclusivo. Le nostre porte sono aperte a quelle organizzazioni che si riconoscono nella nostra visione dell’agroalimentare italiano”.
            “Ci accingiamo ad assumere il compito di coordinamento con la consapevolezza del lavoro importante ed equilibrato svolto da Mario Guidi e delle nuove sfide che ci attendono -ha spiegato il presidente della Cia, Dino Scanavino-. Il mio pensiero va a Giuseppe Politi, primo coordinatore e strenuo sostenitore della necessità del processo unitario della rappresentanza agricola. Due le priorità: accompagnare e sostenere le imprese in una fase economica e sociale difficile; promuovere e sviluppare sempre più le forme di aggregazione economica”.
          “La ragione della nostra adesione ad Agrinsieme è nella stessa natura di Copagri, che è nata come aggregazione di diverse associazioni -ha detto il suo presidente, Franco Verrascina-. L’unità è nel nostro Dna, per questo abbiamo deciso di fare questo sostanziale passo avanti nella nostra storia e in quella dell’agricoltura italiana. Aderiamo ad Agrinsieme per semplificare la rappresentanza delle imprese agricole. Unità è ciò che chiedono i produttori”.
            “Una delle nostre priorità nei prossimi mesi -ha proseguito il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Giorgio Mercuri- sarà sicuramente quella di far sì che le prossime risorse previste nei Psr delle Regioni siano sempre più indirizzate a incentivare forme di aggregazione, orientando gli investimenti delle aziende agroalimentari sull’innovazione e sull’internazionalizzazione, strumenti necessari per rendere più competitive le imprese sul mercato”.
            Questi gli obiettivi comuni che stanno a cuore al Coordinamento e delineati nel proprio documento programmatico: attuare politiche di rafforzamento dell’impresa per modernizzarle e favorirne l’aggregazione in strutture economiche fortemente orientate al mercato; organizzare le filiere; sostenere l’internazionalizzazione delle imprese; svolgere una sistematica azione di semplificazione burocratica, diretta a ottenere il riordino degli enti e delle tecnostrutture operative, sia in ambito nazionale sia in quello regionale; rilanciare la ricerca e le politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostenere il ricambio generazionale; definire strumenti per il credito (puntando pure su politiche innovative relative a strumenti assicurativi e fondi mutualistici); incamminarsi sulla strada  della corretta gestione delle risorse naturali (suolo ed acqua), per coniugare produttività e sostenibilità e per valorizzare il ruolo delle aziende agricole  anche nel campo delle energie rinnovabili e dei servizi eco-ambientali; proseguire nell’aggiornamento del  quadro normativo di riferimento a livello europeo, nazionale e regionale. Molte novità si sono registrate proprio grazie all’impegno costante e continuativo di Agrinsieme, ma molto c’è ancora da fare.
          “La mobilitazione sull’Imu -hanno quindi detto i presidenti- continuerà perché è inaccettabile una tassa che grava sui fattori di produzione. Abbiamo riscontrato un forte interesse da forze politiche ed opinione pubblica che ci conforta”.
          Infine è stata annunciata la seconda Conferenza economica di Agrinsieme, prevista in autunno e che sarà anche l’occasione per una riflessione sul “dopo-Expo”. Ad avviso di Agrinsieme l’Esposizione universale lascerà un’eredità che andrà raccolta, capitalizzata, in ragione di informazioni, contatti, confronto tra buone pratiche e buone policy, collaborazione tra Paesi. Potrà orientare ed aiutare anche la crescita dell’agroalimentare italiano.
 
 
I NUMERI DI AGRINSIEME
 

  • 1 milione di aziende agricole
  • più di 5 mila cooperative       
  • oltre la metà della superficie e del valore della produzione agricola nazionale
  • circa il 40% del valore dell’agroalimentare italiano