Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Finanziaria: così come è non ci soddisfa

Dalla manovra 2015 emerge la preoccupante assenza di una concreta programmazione per il rilancio del comparto agricolo sardo.

Oltre a questo non sono previste soluzioni in merito alla continuità territoriale merci e alla riduzione del costo dell’energia per le aziende agricole, due elementi fondamentali per la competitività delle imprese.

l comparto agricolo sardo non è più in grado di indebitarsi e di conseguenza non è più nelle condizioni di investire per lo sviluppo con il rischio che i fondi comunitari non possano essere spesi per mancanza della quota parte di cofinanziamento privato.

 

Credito: necessario un piano organico

Occorre affrontare in maniera strutturale l’indebitamento agricolo per fare ripartire gli investimenti attraverso un piano organico che preveda il reperimento di risorse aggiuntive.

Bisogna favorire l’accesso al credito delle aziende, migliorare e aggiornare il rating.

Uno strumento utile potrebbe essere anche la capitalizzazione sui premi PSR, come già avviene con i premi della PAC.

 

Filiera ovina: dati e regole certe

E’ necessario che all’interno della filiera ci siano regole certe e chiare che garantiscano benefici  reali agli allevatori e ai produttori primari.

Gli industriali  continuano a dire che il prezzo del latte lo fa il mercato e può essere anche vero per me che sono un liberista, ma il mercato va regolamentato.

 

PSA: basta con l’illegalità

Il comparto suinicolo rappresenta un segmento economico molto importante per la Sardegna e il fatto di non poter esportare carne suina sarda blocca lo sviluppo del settore.

E’ arrivato il momento di prendere delle decisioni, anche se impopolari, sul pascolo brado e sugli allevamenti irregolari. E’ assolutamente necessario tutelare le aziende agricole regolari altrimenti il comparto rischia di scomparire.