Categories: Archivio, Pol. Agricole

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La tassazione per le imprese agricole, con particolare riferimento all’Imu, il cuneo fiscale e il regime di determinazione del reddito per le società agricole sono state le principali questioni poste all’attenzione della Commissioni Bilancio di Camera e Senato da Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative, nel corso dell’audizione sulla legge di stabilità.
 
Per Agrinsieme è assolutamente impensabile che i terreni agricoli e i fabbricati rurali dal 1° gennaio 2014 siano soggetti alla stessa disciplina IMU del 2012. Il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative ha ricordato che il settore agricolo, con l’introduzione dell’Imu, ha sostenuto un aggravio superiore di oltre 166 milioni di euro a quello previsto dal governo e che, di conseguenza,  per il 2014 deve essere liberato di una parte della pressione fiscale di almeno uguale importo.
 
Per quanto riguarda il tributo sui servizi comunali (TRISE) introdotto dal disegno di legge stabilità, Agrinsieme ha evidenziato che la TASI (una delle due componenti del nuovo tributo),nella sua attuale formulazione verrebbe a colpire le aree edificabili, anche se oggetto di esercizio di attività agricola da parte di soggetti qualificati, quali i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, che invece dovrebbero essere escluse.
 
All’attenzione delle Commissioni Agrinsieme ha portato anche la questione del cuneo fiscale e la conseguente necessità che la sua riduzione per quanto riguarda gli oneri a carico delle imprese, così come eventuali ulteriori deduzioni sulla base imponibile Irap di altri elementi che compongono il costo del lavoro, siano applicate anche ai rapporti di lavoro a tempo determinato stabili, ossia reiterati per più anni con lo stesso lavoratore, per almeno 101 giornate l’anno, come richiesto congiuntamente con i sindacati dei lavoratori negli avvisi comuni del 2009 e del 2012.
 
Il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e  Alleanza Cooperative ha infine sollevato la questione della tassazione delle società agricole, chiedendo che venga ripristinato il diritto di opzione per la determinazione del reddito su base catastale, abrogato dalla legge di stabilità 2013. Una disposizione introdotta dalla legge finanziaria 2007 con la finalità di dotare il settore agricolo di strutture di tipo societario per affrontare le sfide dello sviluppo e dell’internazionalizzazione, la cui abrogazione è in palese controtendenza con le attuali necessità della nostra agricoltura.