Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Pur condividendo i princìpi di massima che hanno ispirato le proposte di modifica avanzate dal Mipaaf, Agrinsieme ritiene comunque necessario differire per il momento la introduzione di modifiche ai requisiti per il riconoscimento delle OP ortofrutticole.
Ciò in considerazione delle seguenti situazioni contingenti legate al particolare momento che richiede di stabilizzare per quanto possibile il quadro delle regole per il settore ortofrutticolo.
Siamo infatti alla vigilia di alcune importanti scadenze:
– La riforma della PAC “verso il 2020” modificherà il quadro delle regole della politica agricola comunitaria ed in particolare, con il nuovo assetto della “OCM unica”, ridefinirà ruolo e funzioni delle OP rispetto al mercato. Tra l’altro saranno introdotte misure di rilievo per il finanziamento dell’aggregazione del prodotto.
– A breve è attesa la presentazione di proposte specifiche della Commissione europea relative alla riforma dell’ortofrutta, che tocca in particolare gli strumenti a disposizione delle OP. Le proposte sono attese, come ha dichiarato nei giorni scorsi lo stesso Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Dacian Ciolos, tra la fine del 2013 ed i primi mesi del 2014.

Non va altresì trascurata la delicata fase economica che stiamo attraversando. La crisi economica ha portato ad una contrazione dei consumi e quindi conseguentemente ad una sostanziale riduzione dei ricavi; tale scenario rende molto più complesso conseguire aumenti del valore della produzione commercializzata.
Occorre infine considerare che l’ortofrutticoltura italiana presenta una composizione molto variegata e quindi in alcuni areali e per talune produzioni risulterebbe complesso raggiungere i parametri proposti dalle modifiche al DM ipotizzate dall’Amministrazione.
Per i motivi elencati si ritiene altresì necessario intervenire anche sulla durata della Strategia nazionale che, coerentemente all’esigenza di una maggiore stabilità della normativa dovrebbe essere estesa a tutto il 2018. In attesa del nuovo assetto della normativa comunitaria e per garantire alle OP un ambito di programmazione di più ampio respiro. Anche magari con strumenti finanziari che operano su più annualità.
In ogni caso Agrinsieme è dell’avviso che diversi aspetti della bozza di decreto ministeriale siano condivisibili, a partire da quelli inerenti la semplificazione delle relazioni tra i produttori associati e della struttura delle OP (compresa l’articolazione “per filiale”).

Alla luce delle considerazioni prima formulate, si ribadisce in conclusione la richiesta di prolungare ulteriormente rispetto al termine proposto (fine 2016) la strategia nazionale, ma di non intervenire nella modifica dei parametri di riconoscimento delle OP, in attesa della definizione del nuovo quadro normativo europeo, che consentirà anche di operare scelte politiche strategiche in ambito nazionale.