Confagricoltura ribadisce il giudizio negativo sulla norma della Legge di stabilità, che ha abrogato dal 2013 la possibilità per le società agricole di optare per la determinazione del reddito su base catastale. Una norma che l’Organizzazione agricola ha contrastato fin dall’inizio, ritenendola assolutamente limitativa della libertà d’impresa e in palese contrasto con l’auspicata crescita del settore, ottenendone la proroga dell’entrata in vigore all’esercizio 2015.
Ora, con una recente circolare, l’Agenzia delle entrate ha escluso i margini interpretativi che avrebbero consentito di esercitare l’opzione anche per il 2013 e il 2014, permettendo solo alle società che avevano già optato entro il 2012 di contare per i prossimi due anni ancora sull’applicazione delle regole catastali.
Confagricoltura si impegnerà con il nuovo governo per ripristinare la possibilità per le società agricole di determinare il reddito su base catastale, che costituisce uno strumento fondamentale per lo sviluppo del settore, attraverso l’incremento del numero di strutture produttive, più idonee alla realizzazione di investimenti innovativi e con una maggiore capacità di competere sui mercati internazionali.