Condividi
Condividi
E’ stata approvata in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, la risoluzione sui residui di potatura e gli scarti vegetali provenienti dalle attività agricole. Esaminate le proposte di alcuni parlamentari, la Commissione ha dato il via libera al documento nel testo definitivo, chiedendo l’impegno del Governo ad assumere iniziative normative, anche urgenti, nel quadro della legislazione europea, al fine di escludere le piccole attività agricole delle aree montane o svantaggiate dall’applicazione della normativa sui rifiuti contenuta nella Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, per quanto riguarda lo smaltimento della paglia, degli sfalci, delle potature, nonché dei materiali agricoli naturali non pericolosi, mettendole in condizione di poter utilizzare autonomamente detto materiale mediante pratiche agricole ordinarie; di avviare per tempo iniziative, in accordo con le associazioni di categoria e gli organismi operanti nel settore, volte a informare gli imprenditori agricoli sulle possibili alternative, affinché procedano alle necessarie riconversioni.
Nel dettaglio, l’VIII Commissione ha osservato che il materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso (quali paglia, sfalci, potature, e altro), che non venga utilizzato in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia, potrebbe rientrare, sulla base di un’interpretazione restrittiva, nel campo di applicazione della disciplina in materia di rifiuti che non ne consente l’eliminazione mediante l’uso del fuoco. In tale contesto, rilevata l’incertezza normativa anche con riferimento alle possibili modalità di gestione alternativa dei residui vegetali, il Governo è chiamato ad adottare tutte le iniziative che ritenga utili al fine di risolvere tempestivamente la questione.
Nel dettaglio, l’VIII Commissione ha osservato che il materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso (quali paglia, sfalci, potature, e altro), che non venga utilizzato in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia, potrebbe rientrare, sulla base di un’interpretazione restrittiva, nel campo di applicazione della disciplina in materia di rifiuti che non ne consente l’eliminazione mediante l’uso del fuoco. In tale contesto, rilevata l’incertezza normativa anche con riferimento alle possibili modalità di gestione alternativa dei residui vegetali, il Governo è chiamato ad adottare tutte le iniziative che ritenga utili al fine di risolvere tempestivamente la questione.