Categories: Archivio, Pol. Agricole

Condividi

Categories: Archivio, Pol. Agricole

Condividi

Sicuramente il 2013 è stata un’annata difficile. Le varie calamità naturali che si sono succedute (il processo produttivo agricolo è sempre – a differenza degli altri –l’unico assoggettato all’alea dell’andamento climatico, anche in misura rilevante) hanno determinato un’evoluzione negativa nel valore aggiunto e nell’occupazione. Solo nel commercio estero agroalimentare si registrano elementi di positività.

In ogni caso, pur con alcune cautele evidenziate a seguire, le prime stime di Eurostat indicano nel 2013 un’annata di ripresa del reddito agricolo per addetto che salirà di quasi il 9%, una delle percentuali di crescita più rilevanti di tutti i Paesi partner.

Nei primi nove mesi dell’anno, il valore aggiunto agricolo è sceso dell’1,4%. E’ andata sicuramente meglio del comparto industria (che comprende le costruzioni): -3,7% e del totale dell’economica nazionale che ha marcato sino a settembre un -2,2%. Tuttavia il dato negativo si somma ad una serie di cali che durano ormai da troppi anni e che evidenziano un calo di produttività che va sanato quanto prima.

Gli occupati registrano un dato negativo, probabilmente, come detto in anteprima, dovuto al cattivo andamento stagionale in particolare di alcuni comparti. Gli occupati agricoli nei primi nove mesi dell’anno sono scesi del 4,3% in complesso e del 3,3% gli occupati dipendenti. In entrambi i casi si tratta di un andamento peggiore dell’evoluzione, già negativa, dell’occupazione del totale dell’economia nazionale.

Spiace soprattutto rilevare che il dato sull’evoluzione del numero degli occupati dipendenti, almeno sino a settembre, praticamente annulla il brillante aumento di +3,6% di occupati dipendenti del settore agricolo  che si era registrato nello scorso anno (dal 2011 al 2012) e che aveva fatto scommettere su una inversione di tendenza strutturale. Per la quale dovremo quindi, pare, purtroppo attendere.

L’export è il dato sicuramente positivo che lascia ben sperare. Nei primi dieci mesi dell’anno l’export agricolo (+3,4%) e agroalimentare nel complesso (agricolo più trasformati: +5,5%) sono cresciuti e hanno registrato performance decisamente migliori dell’export nazionale complessivo che è diminuito dello 0,2% da gennaio ad ottobre. Cresce costantemente la quota di export agroalimentare sul totale che è passata dall’8% nel 2011 all’8,5% nel 2013 (gen-ott).