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L’agricoltura e l’agroalimentare, come dimostrato dall’andamento economico del nostro Paese, sono tra i comparti maggiormente trainanti delle politiche di sviluppo. È per questo che chiediamo con forza all’Italia di essere l’artefice di un percorso che riporti il settore al centro delle politiche economiche europee, oltre che nazionali. Lo ha sostenuto Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare) presentando le proprie priorità per il semestre di presidenza italiana dell’UE nel corso di un’audizione alla Commissione Politiche europee del Senato.
La presidenza italiana del Consiglio europeo -ha rilevato Agrinsieme- arriva in un momento politico molto importante non solo e non tanto per i contenuti legislativi, ma soprattutto perché vivrà direttamente il ridisegno degli equilibri istituzionali dell’Unione europea. Il rilancio dell’economia sarà un fattore fondamentale per iniziare a uscire dall’attuale crisi e “tagliare le radici” dell’antieuropeismo. Questo rilancio non potrà prescindere da uno sviluppo dell’agricoltura, che può essere la risposta a questa difficile sfida. Gli agricoltori chiedono più Europa, ma un’Europa che sia più forte e più dinamica, non un’Europa à la carte, ridimensionata nel suo ruolo e nelle sue prerogative.
Il 2013, secondo Agrinsieme, è stato un anno decisivo per l’Europa in generale e per l’agricoltura in particolare. L’accordo sul quadro finanziario pluriennale e l’adozione dei regolamenti della nuova Pac per i prossimi sette anni consegnano nelle mani dei decisori politici due strumenti decisivi per garantire un futuro prospero al settore primario. Ma è proprio quello in corso l’anno decisivo per mettere a frutto le solide basi da cui partiamo. È necessario che tutte le istituzioni italiane giochino in modo coordinato e condiviso un ruolo chiave nel supportare la Commissione nella stesura dei programmi operativi della strategia Europa 2020, che costituiscono una delle priorità di Bruxelles.
L’agricoltura e l’agroalimentare possono essere i motori della ripresa socio-economica dell’Europa. La Commissione europea, nel suo programma di lavoro per l’anno in corso, ci fornisce alcuni strumenti. Incombe ora -ha concluso Agrinsieme- alla presidenza italiana, supportata da tutto il sistema Italia, l’arduo compito di declinarli efficacemente, attingendo a concetti fondamentali, quali sostenibilità ambientale ed economica, innovazione, occupazione, fiscalità.