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“La ripresa del settore agroalimentare sarà quasi esclusivamente giocata sull’export. Il 2013 si conferma l’anno in cui le esportazioni agroalimentari sono cresciute più di quelle totale del Paese, che ha visto anzi una moderata flessione dello 0,1%. Ciò ha fatto sì che la quota di export agroalimentare sul totale sia salita all’8,6%, il valore più elevato da otto anni a questa parte”. Lo sottolinea il Centro Studi di Confagricoltura analizzando i dati sul commercio estero nel 2013.
“È il secondo anno consecutivo che l’aumento dell’export agroalimentare è superiore a quello registrato dall’export complessivo (+4,8% il dato del 2013 rispetto a, come sopra citato, un calo dello 0,1% calcolato usando i dati grezzi). Pochi settori produttivi hanno registrato un tasso di crescita analogo o superiore – osserva il CS Confagricoltura -. Non va trascurato l’incremento delle esportazioni di prodotti non trasformati, comparto che in genere ‘soffre’ di più la concorrenza delle importazioni, che sono aumentate del 2,6%, comunque con una performance migliore dell’export complessivo”.
La crescita dell’export agroalimentare è progressiva e viene da lontano – evidenzia il CS Confagricoltura – negli ultimi otto anni l’export agroalimentare è aumentato del 50% e quello complessivo del 17,4% circa con una preoccupante stasi nell’ultimo anno.
“Le buone performance dell’export spingono le nostre imprese a proiettarsi sempre più in una dimensione globale, trasformando in opportunità ciò che altri spesso vedono come rischio – conclude Confagricoltura -. In tale ottica, le aziende stanno aumentando i momenti di relazione business oriented con gli operatori esteri e si stanno ponendo in rete per aumentare la propria capacità competitiva in termini di volumi, di servizi e di capacità di promozione”.