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(CHB) – Roma, 26 feb 2014 – Flai Cgil-Fai Cisl-Uila Uil hanno presentato all’Inps nazionale una proposta unitaria di “riforma del mercato lavoro agricolo”.
Una proposta, a “costo zero”, che ha come obiettivo debellare lavoro nero e caporalato in agricoltura e rispondere all’esigenza di contrastare l’intermediazione illecita di manodopera, favorendo un più trasparente incontro tra domanda e offerta di lavoro. Alla conferenza stampa, presieduta dal direttore generale Inps Mauro Nori hanno partecipato, intervenendo nella discussione, anche il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina e il presidente della commissione agricoltura del Senato Roberto Formigoni; entrambi hanno espresso interesse al progetto di riforma e la disponibilità a un confronto di merito sui contenuti della proposta sindacale.
In particolare, Fai-Flai-Uila propongono di creare una “Rete telematica del lavoro in agricoltura”, dove sarà possibile monitorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La “Rete” sarà istituita dalle organizzazioni sindacali e datoriali, d’intesa con l’Inps che metterà a disposizione la propria tecnologia informatica e le sue banche dati. Alla “Rete” aderiscono, attraverso apposite convenzioni, istituzioni locali, centri per l’impiego ed enti bilaterali. Nella “Rete” il lavoratore potrà trovare un lavoro regolare, basato sul rispetto dei contratti collettivi, senza il rischio di finire vittima del caporalato. I lavoratori extra-comunitari impiegati in modo illegale potranno presentare denuncia alla “Rete” (che la raccoglierà e la trasmetterà alle autorità competenti), iscrivendosi ad essa e richiedere un permesso di soggiorno provvisorio.
Per i datori di lavoro iscritti alla “Rete” è previsto un sistema di premialità, con incentivi e il riconoscimento di una certificazione etica sul “lavoro di qualità”. Ai datori di lavoro che assumono manodopera attraverso la Rete è riconosciuto un credito d’imposta per ogni giornata lavorativa dichiarata. La violazione dei contratti collettivi e delle leggi su lavoro e sicurezza comporta la cancellazione dalla “Rete” e la revoca delle premialità (agevolazioni contributive).
In particolare, Fai-Flai-Uila propongono di creare una “Rete telematica del lavoro in agricoltura”, dove sarà possibile monitorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La “Rete” sarà istituita dalle organizzazioni sindacali e datoriali, d’intesa con l’Inps che metterà a disposizione la propria tecnologia informatica e le sue banche dati. Alla “Rete” aderiscono, attraverso apposite convenzioni, istituzioni locali, centri per l’impiego ed enti bilaterali. Nella “Rete” il lavoratore potrà trovare un lavoro regolare, basato sul rispetto dei contratti collettivi, senza il rischio di finire vittima del caporalato. I lavoratori extra-comunitari impiegati in modo illegale potranno presentare denuncia alla “Rete” (che la raccoglierà e la trasmetterà alle autorità competenti), iscrivendosi ad essa e richiedere un permesso di soggiorno provvisorio.
Per i datori di lavoro iscritti alla “Rete” è previsto un sistema di premialità, con incentivi e il riconoscimento di una certificazione etica sul “lavoro di qualità”. Ai datori di lavoro che assumono manodopera attraverso la Rete è riconosciuto un credito d’imposta per ogni giornata lavorativa dichiarata. La violazione dei contratti collettivi e delle leggi su lavoro e sicurezza comporta la cancellazione dalla “Rete” e la revoca delle premialità (agevolazioni contributive).