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Agrinsieme esprime contrarietà per i mancati fondi all’internazionalizzazione delle imprese e alla promozione all’estero nella Legge di Stabilità, già rinviati dal decreto cosiddetto Sblocca Italia a questo provvedimento.
“L’agroalimentare, con un valore delle esportazione di 33 miliardi di euro nel 2013 (+ 6% rispetto al 2012) e un incremento dell’ 1,9% nel primo trimestre del 2014 – ha detto il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi – è la voce che cresce di più dell’export del nostro Paese, di cui rappresenta ormai quasi il 10%, e molte sono ancora le possibilità di sviluppo. Lo stesso premier Matteo Renzi, al Vinitaly, insieme al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, ad aprile scorso, aveva indicato la possibilità, tra gli obiettivi del governo, di incrementarli fino al 2020, per raggiungere i 50 miliardi di euro.”
“Aumentare l’export agroalimentare – ha continuato il presidente del Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – è una delle grandi opportunità che il nostro Paese ha per crescere, in una situazione di stagnazione dei consumi interni. Gli spazi ci sono e le nostre imprese guardano ai nuovi mercati con fiducia e si stanno attrezzando anche attraverso aggregazioni di filiera. Non prevedere da subito le risorse per la politica di internazionalizzazione causa invece una battuta d’arresto”.
Agrinsieme confida, quindi, che dell’importanza di questi fondi si tenga conto nel corso dell’ iter parlamentare del provvedimento.