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Il regolamento CE 261/2012 ha introdotto la possibilità di regolazione dell’offerta produttiva per i formaggi a denominazione di origine protetta, aventi una prolungata stagionatura. Tra essi è presente il Pecorino Romano DOP.
Le norme di attuazione prevedono che tutta la filiera, produttori di latte e trasformatori, in misura di almeno 2/3 di essa (2/3 dei produttori di latte che rappresentino i 2/3 del latte crudo utilizzato per la produzione del formaggio e 2/3 dei produttori del Pecorino Romano, che rappresentino almeno i 2/3 della produzione del formaggio), esprima il proprio consenso alla programmazione per essere la stessa riconosciuta come strumento imparziale da parte del Ministero, con la partecipazione attiva di controllo della Regione dove si svolge la maggior attività produttiva, in questo caso la Regione Sardegna.
Il Consorzio, nell’Assemblea generale dei Soci del 30 luglio scorso, ha approvato lo schema di piano e sono in corso le adesioni formali da parte delle Cooperative aderenti e dei soggetti privati, secondo quanto previsto dalle norme di attuazione.
Il sistema previsto dalle norme di attuazione prevede infatti che i soggetti trasformatori accolgano le domande di adesione dei fornitori latte inseriti nel sistema di controllo, siano essi associati in forma solidaristica (cooperative) che in forma singola ( conferimento a caseifici privati).
Mercoledì 15 ottobre u.s. presso la sede del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano a Macomer, si è tenuto un incontro per discutere della programmazione delle produzioni. In quell’occasione i vertici del Consorzio hanno presentato nei dettagli il Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino Romano DOP e chiesto alle OO.PP.AA. una condivisione del percorso di adesione al piano oltre alla collaborazione per dare la massima informazione tra gli allevatori e favorire la loro adesione al Piano.
Le Organizzazioni Agricole si sono dette favorevoli al Piano di regolazione dell’offerta anche perché – hanno sottolineato – un contingentamento è indispensabile per evitare le oscillazioni del prezzo e per governare le dinamiche del mercato.
Confagricoltura ha però messo in evidenza che è necessario attivare un altro tavolo che definisca strategie e obiettivi utili a tutti i soggetti della filiera in quanto l’obiettivo finale rimane quello di ottenere un prezzo del latte ovino maggiormente remunerativo per gli allevatori.
Ha sottolineato, pertanto, come sia necessario per raggiungere questi obiettivi:
– – creare un sistema di rilevazione dei dati di tutta la filiera trasparente e stabile;
– – potenziare l’osservatorio Laore della filiera ovicaprina;
– – costruire un tavolo/accordo interprofessionale;
– – – estendere il confronto ai Consorzi di Tutela del Fiore sardo DOP e del Pecorino sardo DOP.
In allegato:
Ø modello di adesione al piano di azienda produttrice di latte (azienda singola);
Ø modello di adesione al piano di OP o Cooperativa conferente latte.
I modelli sono in carta intesta del consorzio, ma naturalmente dovranno essere utilizzati o in carta semplice od in carta intestata dell’azienda dichiarante.