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Si è tenuto oggi un incontro sui temi dell’occupazione agricola tra il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, e Agrinsieme, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
I rappresentanti delle imprese hanno rappresentato al ministro le aspettative del settore agricolo per la riforma del lavoro in corso (Jobs Act). Sembra andare nella direzione auspicata dal mondo produttivo : flessibilità nei rapporti di lavoro e semplificazione degli adempimenti amministrativi.
Nell’esprimere soddisfazione per l’estensione al settore agricolo (escluso nell’originaria versione del disegno di legge) dello sgravio contributivo triennale per i nuovi assunti a tempo indeterminato introdotto dalla legge di stabilità per il 2015, Agrinsieme ha segnalato al ministro l’esigenza di dare completa attuazione ad altre importanti e recenti novità in materia di lavoro agricolo, quali le assunzioni congiunte e gli incentivi per l’assunzione di giovani (#campolibero).
Agrinsieme ricorda che l’occupazione agricola, che conta oggi 1 milione e 100 mila dipendenti, assunti da 200 mila imprese agricole, ha sostanzialmente tenuto, nonostante la crisi, da cui la legittima richiesta di ripristino delle deduzioni IRAP per i lavoratori a tempo determinato stabilmente inseriti nella compagine aziendale, introdotte nei mesi scorsi dal cd. decreto #campolibero e dalla legge di stabilità per il 2015 e poi abrogate dal decreto legge n. 4 del 24/01/2015.
Agrinsieme ha poi sottoposto al ministro alcune istanze di semplificazione prioritarie per il settore e per le piccole medie imprese, prime fra tutte l’introduzione di un regime specifico per il lavoro stagionale , la semplificazione e sostenibilità degli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro e gli strumenti agevolativi alle aggregazioni di imprese (assunzioni congiunte).
E’ necessario, inoltre, a parere di Agrinsieme, procedere al alcuni chiarimenti normativi che, riconoscendo il valore del vincolo mutualistico tra gli imprenditori agricoli e le loro cooperative di servizi agricoli, diano il giusto impulso alla realizzazione di quelle iniziative imprenditoriali finalizzate ad ottimizzare la forza lavoro garantendone la legalità.
Si tratta di misure importanti, che possono favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro in agricoltura, segnatamente in alcuni comparti produttivi, come quello ortofrutticolo e zootecnico, a forte impiego di manodopera, che stanno attraversando una fase particolarmente delicata, a causa dell’embargo della Russia, principale importatore di materia prima europea e, sopratutto nel caso della zootecnia, dell’ormai imminente fine del regime delle quote latte con i facilmente ipotizzabili relativi forti squilibri negli assetti produttivi europei e ulteriori svantaggi per le produzioni nazionali.
Per questo Agrinsieme ha ribadito al ministro Poletti la necessità di salvaguardare i margini di reddito e l’occupazione del settore lattiero caseario, istituendo un dialogo stabile tra tutti i componenti della filiera, anche attraverso la costituzione di un organismo interprofessionale che si faccia promotore delle future strategie nazionali, con obiettivo la necessaria trasparenza di mercato, una più equa ripartizione del valore lungo la filiera e la valorizzazione del prodotto nazionale.