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Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare giudica negativamente il Decreto votato. Annuncia la propria partecipazione al Tavolo sulla fiscalità in agricoltura, che dovrà essere insediato, e conferma il programma delle iniziative di protesta.
Il voto favorevole alla Camera dei Deputati sul Decreto sull’Imu agricola è un nuovo grave segnale di disattenzione per l’agricoltura italiana. Ribadiamo la nostra contrarietà al provvedimento e confidiamo nell’immediata costituzione del Tavolo sulla fiscalità in agricoltura, così come da emendamento approvato, per trovare soluzioni necessarie al settore all’interno di questo strumento. Questo è il commento di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia,Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, in seguito all’approvazione della Camera del Decreto sull’Imu per i terreni agricoli.
Questa decisione -annuncia Agrinsieme- ci impone di proseguire nella nostra mobilitazione promossa sull’intero territorio nazionale, per un provvedimento che gli agricoltori giudicano iniquo e gravemente dannoso. Quindi, Agrinsieme il 25 marzo ha in calendario un incontro in sede di Conferenza Stato-Regioni e poi il giorno 31 promuoverà tre presidi a Roma. Bisogna portare ai massimi livelli istituzionali la mobilitazione -sostiene Agrinsieme- dopo le numerose iniziative che si sono svolte su tutto il territorio per esprimere la contrarietà degli agricoltori nei confronti di questa imposta. Ecco perché il 25 marzo una nostra delegazione si confronterà nella Conferenza Stato-Regioni: una scelta determinata dalla disponibilità del presidente Sergio Chiamparino di ricevere nell’occasione i rappresentanti del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari. Ma soprattutto, il 31 marzo, sono previsti tre presidi presso la Camera, il ministero dell’Economia e il ministero dell’Agricoltura, nonché incontri con ministri e parlamentari per discutere dei problemi del comparto, a partire proprio dalla necessità di mantenere aperto un tavolo che riveda in modo serio e coordinato il tema della fiscalità in agricoltura.