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L’estate è la principale stagione della frutta. Quest’anno, dopo oltre un decennio di calo, i consumi di frutta in Italia sembrano leggermente risalire, con un incremento stimato del 5% rispetto all’anno scorso. Ma siamo ancora molto lontani dai consumi del 2000. In generale, infatti, tra il 2000 e il 2014 gli acquisti pro capite di frutta e ortaggi freschi sono scesi nel nostro Paese tra il 12 e il 15%. Per questo Agrinsieme – il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative agroalimentari – chiede al Governo di sviluppare un grande piano nazionale di educazione alimentare e di promozione al consumo di frutta e verdura, rafforzando anche il programma “Frutta nelle scuole”.
La raccolta della frutta estiva sta aumentando in questi giorni e, ancora una volta, i prezzi pagati ai produttori coprono con difficoltà i costi sostenuti. “In particolare -osserva il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino- ci sono situazioni di forte squilibrio soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno, dove i prezzi all’origine sono decisamente inferiori ai costi produttivi. E’ soprattutto in queste zone che occorre intervenire con politiche adeguate che rafforzino l’aggregazione e l’organizzazione della filiera. E’ importante garantire un prodotto di qualità ai cittadini consumatori, abbattere le inefficienze e gli sprechi della filiera e assicurare l’equa ripartizione del valore a tutte le componenti produttive, a partire dagli agricoltori”.
Agrinsieme evidenzia inoltre come tale stato di difficoltà sia reso più grave dalla mancanza di un importante sbocco commerciale per le nostre produzioni estive, rappresentato dalla Russia, a causa della proroga di un anno dell’embargo attivata dalla Federazione russa. In vista della discussione prevista sul tema -tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Agricolo dell’Ue di lunedì 13 luglio a Bruxelles- Agrinsieme ribadisce pertanto il suo pieno sostegno al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina nella richiesta al Consiglio e alla Commissione, in accordo con gli altri ministri dei Paesi Produttori, di una proroga immediata delle misure di ritiro straordinario. “È indispensabile -spiega il coordinamento- rimarcare l’importanza di una decisione urgente al fine di prevenire la crisi ed evitare il ripetersi della situazione della scorsa estate, quando la Commissione deliberò tali misure solo tardivamente, a campagna produttiva ormai finita”.