Categories: Archivio, Pol. Agricole

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“L’accordo di libero scambio tra Ue e Usa (TTIP) è un obiettivo da perseguire con impegno a tutto tondo e pragmatismo. Stabilire regole e ridurre barriere significa incidere in maniera determinante sull’agri & food trade (rappresenta il 20% degli scambi mondiali di prodotti agricoli ed agroalimentari). Accordo sì, ma non deve essere concluso ‘a qualsiasi costo’; le implicazioni sul settore agricolo sono enormi”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo oggi a Bruxelles al think thank ‘Farm Europe’, l’osservatorio di altissimo profilo sulle politiche europee.   A margine dell’incontro di Farm Europe Guidi ha anche incontrato gli eurodeputati Paolo De Castro e Salvatore Cicu sui temi europei ed internazionali al centro del l’attualità dell’agenda agricola.   “Come emerge dalle simulazioni degli effetti di una liberalizzazione degli scambi non è affatto scontato che – ha aggiunto Guidi all’incontro del “Farm Europe” – i vantaggi per l’Europa siano equilibrati rispetto a quelli che potrebbero derivare per le imprese statunitensi”.   Il presidente di Confagricoltura ha poi sollecitato che il negoziato si concentri, oltre che su pochi essenziali aspetti difensivi, sui capitoli offensivi, ed in particolare – ha osservato – sulle barriere ‘non tariffarie’ frapposte ai nostri prodotti che vanno il più possibile eliminate, comprese quelle sanitarie e fitosanitarie.   Probabilmente non si potrà ottenere il riconoscimento del sistema europeo  di tutela, quindi di tutte le denominazioni di origine, ma,come è accaduto per l’intesa UE-Canada, si potrebbe ottenere che alcuni prodotti, quelli di maggior valenza economica per l’export verso gli USA, siano protetti da imitazioni e contraffazioni. Sarebbe già un risultato rilevante anche perché costituirebbe un nuovo importante precedente”.   “Tutte queste considerazioni – ha concluso il presidente di Confagricoltura – vanno riportate con sagacia tattica all’interno di un negoziato che ora potrebbe entrare nel vivo: c’è il ‘Fast track’ che concede al Presidente Obama di poter chiudere rapidamente l’intesa; e c’è una certa determinazione a livello europeo per andare avanti. Abbiamo una ‘finestra’ nella quale poter progredire con le trattative, ma nella quale dobbiamo tenere ben presenti i vantaggi e gli svantaggi per le nostre imprese”.