Condividi
Condividi
È con incredulità che Confagricoltura apprende da un laconico comunicato stampa di Palazzo della Consulta che “la Corte Costituzionale ha dichiarato infondata la questione di costituzionalità dell’art.26 co. 2 e 3 del D.L. n. 91 del 2014, c.d. spalmaincentivi”.
Confagricoltura più di due anni fa aveva intrapreso il lungo iter giudiziario per accedere al giudizio della Consulta contro il c.d. ‘spalmaincentivi’ che aveva ridotto le tariffe incentivanti degli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW precedentemente riconosciute.
“Aspettiamo le motivazioni della Corte – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – senza le quali non possiamo formulare alcuna osservazione sulla lettura costituzionale delle norme che evidentemente ha dato il giudice delle leggi. Non comprendiamo tuttavia come sia stato possibile ritenere legittimo l’operato di un legislatore che modifica con effetti retroattivi un assetto contrattuale su cui hanno confidato migliaia di imprenditori, così violando norme costituzionali, principi di legittimo affidamento, norme della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e del Trattato sulla Carta Europea dell’Energia”.
“Proseguiremo in ogni sede la nostra battaglia – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Stiamo già valutando, insieme ai nostri legali, le ulteriori azioni da intraprendere per contestare, anche in sede di giustizia europea, le disposizioni di legge approvate in Italia”.