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Regolarizzare le aziende suinicole non registrate è oggi più semplice e meno oneroso. Le novità arrivano dal nuovo decreto attuativo sulla delibera approvata lo scorso 10 agosto, illustrato questa mattina, nell’Assessorato della Sanità a Cagliari, in un incontro operativo tra il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, i rappresentanti dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana, coordinati dal direttore generale della presidenza, Alessandro De Martini, e un gruppo di sindaci provenienti da Barbagia e Ogliastra. In questi territori, infatti, la presenza del virus, degli allevamenti irregolari e il pascolo brado sono fenomeni più diffusi rispetto ad altre aree dell’Isola. Sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni di Baunei, Desulo, Fonni, Orgosolo, Seulo, Talana, Urzulei e Villagrande.
Come regolarizzarsi. Chi intende emergere dall’illegalità, dimostrando quindi il cosiddetto ravvedimento operoso, deve recarsi prima presso gli sportelli informativi dell’Agenzia agricola regionale Laore e quindi presentare la pratica per l’avvio dell’attività di allevamento dei suini presso gli uffici Suap del proprio Comune di appartenenza. Completato tale passaggio, il servizio veterinario dovrà redigere un verbale per la mancanza di una certificazione che attesti il pregresso sanitario dei maiali allevati illegalmente (dichiarazione di provenienza) e quindi sprovvisti del cosiddetto foglio rosa che deve accompagnare ogni animale che si movimenta. Questa sanzione, ridotta da 10mila a circa 430 euro, dovrà essere pagata entro 15 giorni. Sempre in questa prima fase, il servizio veterinario sarà tenuto a stilare un altro verbale sull’allevamento non a norma (in quanto non registrato) e a cui sarà allegato un ulteriore documento con le prescrizioni da rispettare entro i 15 giorni successivi. Se dopo tale scadenza, alla visita del servizio veterinario, l’allevatore risulterà virtuoso nell’aver rispettato le prescrizioni ricevute, quest’ultimo verbale sarà annullato. In caso contrario, se non verrà colta tale opportunità, si arriverà al depopolamento degli animali, poiché non custoditi secondo la normativa igienico sanitaria vigente.
Sportelli informativi sul territorio. Durante l’incontro sono stati presentati gli sportelli informativi aperti sul territorio da Laore Sardegna. Ben 11 uffici, operativi almeno una volta alla settimana, anche attraverso la preziosa collaborazione delle amministrazioni, sono a disposizione dei cittadini per spiegare le procedure necessarie alla regolarizzazione e per illustrare i numerosi benefici economici messi a disposizione dalla Regione con 10 Misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Il comparto suinicolo, oltre a godere di circa 50 milioni di euro di benessere animale per i maiali (primo caso in tutta l’Unione Europea) potrà beneficiare di finanziamenti che, rispettate determinate condizioni, possono raggiungere l’80% a fondo perduto. I nuovi sportelli dell’Agenzia Laore sono aperti nei Comuni di Arzana, Benetutti, Bultei, Bono, Desulo, Irgoli, Orgosolo, Pattada, Seui, Talana, Villagrande.
Debellare la PSA è possibile. "Prendiamo esempio da chi è riuscito a sconfiggere la PSA. Andiamo a vedere quanti benefici sono arrivati per quei territori che si sono liberati dall’epidemia. Andiamo a vedere cosa hanno fatto gli spagnoli e come è cambiata in positivo la storia della regione dell’Estremadura”. Lo ha detto ai sindaci il presidente Francesco Pigliaru, che ha poi aggiunto: “Per affrontare le criticità di carattere culturale dobbiamo sapere che l’economia dell’Estremadura è risorta con l’eradicazione della Peste suina che per 40 anni aveva portato povertà ed emigrazione. Oggi producono i prosciutti più famosi e più costosi del mondo. In Sardegna abbiamo una qualità eccezionale che dobbiamo vendere e ci stiamo impegnando per raggiungere questo obiettivo. La lotta allo spopolamento e il Master Plan per le zone interne, che abbiamo proposto come Giunta, parte anche dalla sconfitta della PSA".
Il presidente Pigliaru si è poi soffermato sui risultati raggiunti nelle trattative con il governo e l’Ue, per venire incontro alle richieste dei sindaci, come la riduzione della sanzione a 430 euro e i numerosi strumenti finanziari previsti nei bandi. “Dobbiamo vincere questa guerra coinvolgendo tutti i portatori di interesse – ha proseguito Francesco Pigliaru –. La situazione che vive da troppi anni la Sardegna sta bloccando lo sviluppo di un settore dalle potenzialità straordinarie".
Verso la legalizzazione. Di passi avanti importanti hanno parlato numerosi sindaci che hanno riconosciuto alla Giunta e, nello specifico, all’UdP di aver superato diverse criticità presenti fino a pochi anni fa. Risolto il problema delle multe, definite le estensioni degli allevamenti (fino a un massimo di 10ettari nelle Zone rosse e fino a un massimo di 40ettari nelle zone indenni dal virus), facilitate le operazioni di regolarizzazione, diversi allevatori illegali stanno manifestando l’intenzione di operare alla luce del sole e nel rispetto delle norme, anche sulla base delle ingenti risorse messe a disposizione per gli imprenditori virtuosi.
Da Villagrande a Baunei passando per Urzulei, centinaia di cittadini si sono recati nei Comuni di appartenenza per preparare e poi presentare le domande per l’avvio delle attività. La prossima settimana, ad esempio, all’ordine del giorno della riunione del Consiglio comunale di Baunei c’è la discussione su 33 domande di regolarizzazione che riguardano gli usi civici. Alcuni sindaci hanno manifestato la necessità di approfondire l’analisi sulle modalità che devono accompagnare gli interventi. Su questo tema l’UdP ha manifestato tutta la collaborazione necessaria proponendo di aggiornare il prossimo incontro proprio a partire da tale punto.