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Ci sono 26 prodotti italiane tra le cento indicazioni geografiche europee che la Cina ha accettato di prendere in considerazione nel negoziato per l’accordo bilaterale che dovrebbe essere firmato nel 2017. Da parte sua l’Ue riconoscerà cento indicazioni geografiche cinesi.
Con la loro pubblicazione lo scorso 2 giugno prende il via la procedura per proteggere da imitazioni e usurpazioni i 200 prodotti dell’elenco. L’iter prevede che le parti abbiano due mesi di tempo, ossia fino a fine luglio, per presentare le loro osservazioni su tutti i prodotti selezionati.
Tra i prodotti dell’Unione che potrebbero essere tutelati in Cina ci sono 26 prodotti italiani come Aceto Balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d’Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, Dolcetto d’Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, ma anche la Bayerisches Bier, la Feta, il Queso Manchego, lo Champagne, e la Polska Wódka. Tra i prodotti cinesi che aspirano ad ottenere il riconoscimento nell’Ue figurano per esempio Yantai Ping Guo (mela Yantai), Hengxian Mo Li Hua Cha (tè al gelsomino Hengxian), Panjin Da Mi (riso Panjin) e Baise Mang Guo (mango Baise).
Il mercato cinese di prodotti agroalimentari è uno dei maggiori al mondo e cresce di anno in anno, sostenuto da una classe media in aumento che apprezza le bevande e i prodotti alimentari europei, spesso in seguito a viaggi internazionali.
"I prodotti europei protetti da un’indicazione geografica – ha commentato il Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan – rappresentano un vero successo e la loro vendita è in aumento a livello mondiale. I consumatori di tutto il mondo hanno fiducia nel nostro sistema di classificazione delle indicazioni geografiche. Una stretta collaborazione con i nostri partner commerciali globali come la Cina è un approccio vincente: avvantaggia i nostri agricoltori e le aziende agricole; sviluppa relazioni commerciali più forti tra operatori affini e naturalmente costituisce un guadagno per i consumatori di entrambe le parti dell’accordo."
La cooperazione Ue-Cina in materia di indicazioni geografiche è iniziata da oltre un decennio e ha portato alla protezione di 10 denominazioni di indicazioni geografiche di entrambe le parti nel quadro della normativa dell’Unione e della Cina. Partendo da questa iniziale collaborazione, nel 2010 l’Ue e la Cina hanno iniziato a negoziare un accordo bilaterale sulla cooperazione in materia di indicazioni geografiche e sulla loro protezione.
Le indicazioni geografiche europee contano oltre 3 300 denominazioni registrate. Vi sono poi circa 1 250 denominazioni di paesi terzi protette nell’Ue, principalmente grazie ad accordi bilaterali come quello che ci si accinge a concludere con la Cina. In termini di valore, il mercato delle indicazioni geografiche dell’Ue è di circa 54,3 miliardi di euro e complessivamente rappresenta il 15% di tutte le esportazioni Ue di prodotti alimentari e bevande. (F.B.)