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E’ forte la preoccupazione di Confagricoltura Cia e Copagri per la grave fase che sta attraversando il sistema allevatoriale regionale. “Stiamo vivendo una vera e propria emergenza – hanno sottolineato le tre Organizzazioni – per l’aggravarsi della crisi che da tempo attraversano l’Ara (Associazione Regionale Allevatori ) e le Aipa ( Associazioni Interprovinciali Allevatori ). La situazione, si somma alla crisi di Assonapa, l’associazione di specie che avrebbe dovuto gestire ed aggiornare i libri genealogici delle specie ovine e caprine, é insostenibile e ormai al limite del recuperabile".
Le AIPA, infatti, in particolare in alcuni territori, non effettuano più con regolarità i controlli funzionali, indispensabili per la corretta iscrizione dei capi nei libri genealogici, e spiace considerare che qualche assessore ignori che sono in gioco, assieme alla sorte dei lavoratori, servizi essenziali per gli allevatori.
La situazione potrebbe precipitare in seguito alle paventate proteste dei lavoratori conseguenti ai preannunciati licenziamenti del personale da parte del commissario.
Il commissariamento delle Aipa deciso dai vertici romani di Aia, le modifiche apportate allo statuto dell’ARA, ignorando le nostre Organizzazioni, cosi come l’avvio dei licenziamenti senza sentire le organizzazioni sindacali dei lavoratori, dimostrano anomale procedure caratterizzate da scarsa trasparenza e improntate a un verticismo non condivisibile. Inoltre diventa ancor più inaccettabile l’avvio del percorso di fusione tra le AIPA e l’ARA, senza una preventiva e collegiale condivisione tra i loro organi dirigenti e le Organizzazioni agricole.
Le AIPA hanno sempre ottenuto un finanziamento aggiuntivo regionale ed oggi i loro costi sono prevalentemente a carico della Regione.
La società ARA è sempre stata finanziata, da trent’anni, solo ed esclusivamente con fondi regionali, e costituisce un fiore all’occhiello per l’assistenza al sistema allevatoriale sardo, grazie anche al Laboratorio di analisi (ipertecnologico e totalmente finanziato dalla Regione) alle alte competenze di agronomi e veterinari; L’ARA svolge, quindi, un ruolo fondamentale di assistenza alle aziende zootecniche sarde consentendone la certificazione della Misure del PSR relativa al Benessere animale con la inconfutabile terzietà. Riteniamo inaccettabile, ribadiscono le tre Organizzazioni, che una struttura di tale livello debba essere messa in crisi da frettolosi processi di fusione, poco chiari, e di cui non si conoscono gli effetti, attraverso modifiche statutarie, apportate con il benestare dei vertici dell’organizzazione di categoria agricola che finora ha governato il sistema non dimostrando certo efficienza; tali modifiche determineranno il controllo dell’ARA al di fuori del territorio regionale. Per gli stessi motivi appare inaccettabile, a parere delle scriventi Organizzazioni, la modifica proposta a fine legislatura, in modo non condiviso e non rispettoso della normativa europea, della Legge 30/1991, dimostrando che si continuano ad ignorare le istanze degli allevatori, non prendendo in considerazione neanche il rispetto del principio europeo della liberalizzazione dei servizi e con esso il diritto delle imprese di rivolgersi a chi può dimostrare di saper meglio operare.
Le tre organizzazioni reiterano, pertanto, la richiesta di un incontro urgente con gli Assessori dell’Agricoltura e della Programmazione, per affrontare una situazione che, a questo punto, rischia davvero di sfuggire di mano.