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“E’ stato fatto oggi un ulteriore e decisivo passaggio verso il ripristino dei dazi sulle importazioni di riso indica da Cambogia e Myanmar”. Lo ha annunciato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
“Da quanto risulta, nel corso della riunione odierna, a Strasburgo, della Commissione Ue – ha precisato Giansanti – non sono state sollevate obiezioni sulla proposta di regolamento riguardante l’applicazione della clausola di salvaguardia nei confronti delle importazioni di riso dai due Paesi asiatici”.
Sotto il profilo formale la procedura scritta si concluderà domani e la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta Ufficiale UE è programmata per il 17 gennaio. Confagricoltura auspica che la tempistica venga rispettata.
“L’applicazione della clausola di salvaguardia è assolutamente giustificata – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura -. L’indagine svolta dal servizi della Commissione ha dimostrato che le importazioni di riso indica da Cambogia e Myanmar sono aumentate di quasi il 90 per cento nel periodo 2012-2017. Di contro, i prezzi all’origine sul mercato europeo hanno subito una drastica contrazione con punte superiori al 40 per cento”.
“Stiamo per tagliare un importante traguardo – ha evidenziato Giansanti – grazie al lavoro svolto dalla Confagricoltura in tutte le sedi a sostegno delle imprese risicole. Desidero rinnovare il ringraziamento ai ministeri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, al presidente del Parlamento europeo Tajani e all’Ente Risi per il costante supporto che abbiamo ricevuto”.
“Il prossimo impegno, chiusa la partita a Bruxelles – ha aggiunto – è quello di ridare una solida prospettiva di ripresa e consolidamento ad un settore che è di fondamentale importanza, anche in termini ambientali”.
Come previsto nella proposta di regolamento all’ordine del giorno dell’odierna riunione della Commissione Ue, i dazi saranno applicati per un periodo di tre anni, con un valore pari a 175 euro a tonnellata quest’anno. L’anno venturo si attesteranno a 150 euro, per passare poi a 125 euro nel 2021.
Con 4 mila imprese produttrici e una superfice investita di circa 220 mila ettari, l’Italia è il paese leader nell’UE per la produzione di riso.