Il testo della lettera

 Gentile Assessore,

 nell’ultimo Tavolo Verde sono state comunicate le percentuali di spesa inerenti il pagamento delle calamità naturali che hanno colpito le aziende agricole sarde nel 2017.  I pagamenti riguardano tutti i settori tranne quello ovicaprino le cui domande sono già state liquidate seguendo una diversa procedura.

Le domande presentate sono oltre 20.000. Di queste poco più di 3.000 sono andate in istruttoria, appena 1.000 l’hanno chiusa e solamente 300 circa sono state pagate. Le domande respinte ammontano complessivamente a 538.

Numeri catastrofici che rischiano di far perdere risorse significative messe a disposizione degli agricoltori per compensare la pesante perdita di reddito causata dagli eventi atmosferici sfavorevoli.

Mentre su alcune casistiche – le aziende che avevano già presentato domanda per l’ovicaprino e quelle che non hanno raggiunto la soglia del danno del 30% – non è possibile intervenire, sulle altre – non in regola con Durc o che hanno presentato la comunicazione integrativa ma non domanda a monte – Confagricoltura Sardegna chiede che la Regione si attivi con urgenza per recuperare le domande e destinare le risorse a quelle aziende che hanno subito significativi danni economici.

Confagricoltura Sardegna per le aziende non in regola con il Durc propone la stessa soluzione utilizzata per le aziende ovicaprine e consentire, dunque, la compensazione e/o la riduzione del debito nei confronti dell’INPS.

Per quelle posizioni che hanno presentato documentazione integrativa ma non domanda a monte, ad avviso di Confagricoltura Sardegna potrebbe essere attivato, con una nuova deliberazione della Giunta regionale, un aiuto comunicato in esenzione alla Commissione UE nel rispetto delle condizioni previste dall’articolo 25 del regolamento (UE) n. 702/2014, che disciplina gli aiuti destinati a indennizzare i danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali.

Le modalità di esecuzione di tale aiuto sarebbero identiche a quelle previste dalla DGR n. 36/21 e andrebbero a gravare sulle medesime risorse.

Queste soluzioni potrebbero consentirebbe di pagare oltre 200 domande che ad oggi invece sarebbero escluse dagli aiuti negando importanti risorse ad aziende agricole che ne avrebbero invece tutti i diritti e che oltre al danno rischiano di subire anche la beffa.

Confidando in un suo interessamento, si porgono cordiali saluti.