Condividi
Condividi
Sono tante le novità per il comparto suinicolo che stanno prendendo corpo in questi giorni. Mentre si sta delineando un rilancio del comparto basato su nuovi rapporti di filiera, sono infatti in corso di revisione i disciplinari delle due principali DOP di carni suine nazionali. Di tutto questo – informa Confagricoltura – si discuterà domani (24 ottobre) a Cremona, nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali 2019, dove il programma degli eventi garantisce ampio spazio alla suinicoltura.
“In questo contesto certo non facile – ha commentato il presidente della Federazione degli Allevamenti suini di Confagricoltura Claudio Canali, che interverrà agli eventi di domani – ci preoccupa in particolare l’ultima proposta del ministero delle Politiche agricole che definisce con decreto la procedura per valutare la lista dei tipi genetici ammessi alla produzione del suino pesante per le DOP.
“Assieme ad altre sigle della filiera abbiamo già avanzato forti riserve sull’impostazione ministeriale – ha proseguito Canali – che affida in esclusiva la procedura di istruttoria e valutazione a Associazione nazionale allevatori suini (Anas) e Centro di ricerca Zootecnia ed Acquacoltura (CREA-ZA). Pur comprendendo il ruolo che oggi Anas riveste come Ente selezionatore riconosciuto, lo schema proposto dal ministero delle Politiche agricole rischia di riproporre un possibile conflitto di interessi ‘controllore-controllato’, che nel recente passato ha creato non pochi problemi alla filiera, come abbiamo già avuto modo di evidenziare anche nella riunione ministeriale della scorsa settimana”.
“Abbiamo formulato all’amministrazione delle alternative concrete – ha proseguito il presidente degli allevatori suinicoli di Confagricoltura – in particolare proponendo che la procedura di istruttoria e validazione sia affidata ad un ‘Comitato scientifico interdisciplinare di valutazione’ composto da un ampio panel di esperti genetisti cui affiancare un ‘Gruppo Consultivo Interprofessionale’ che veda la partecipazione delle rappresentanze degli operatori di tutta la filiera ed a cui spetterebbe il compito di indirizzare e valutare i lavori del Comitato Scientifico”.
“Confidiamo che il ministero recepisca questo orientamento, perché siamo dell’avviso che solo con un processo decisionale più pluralista ed indipendente si tuteli al meglio il sistema delle DOP/IGP suinicole – ha concluso Canali –. Evitando al tempo stesso i condizionamenti presenti nel sistema allevatoriale, che anche negli ultimissimi giorni l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha messo in luce in relazione alla attuazione della legislazione sulla riproduzione animale, con un suo dettagliato parere inviato ai ministeri competenti”.