Condividi
Condividi
L’eccezionale ondata di maltempo sta creando enormi disagi agli allevamenti in relazione all’impossibilità di effettuare l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e del digestato, a causa delle condizioni non idonee dei terreni. Tale situazione è estremamente preoccupante perché attualmente le Regioni possono permettere la distribuzione dei reflui nei soli mesi di novembre e febbraio, mentre dal 1 dicembre al 31 gennaio vige il divieto assoluto di spandimento. In questa situazione di prolungato maltempo si rischia di avere un periodo sospensione degli spandimenti da fine ottobre, inizio delle perturbazioni, fino a fine gennaio con la conseguenza, tra l’altro, di non avere sufficiente capienza per lo stoccaggio degli effluenti zootecnici e del digestato, oltre all’impossibilità di concimare in presemina, nei terreni che, sempre a causa delle avverse condizioni metereologiche, non sono ancora stati seminati. Per tale motivo Confagricoltura ha sollecitato il ministero delle Politiche agricole, con una circostanziata lettera, ad adottare un intervento urgente, a carattere straordinario volto a permettere l’utilizzazione agronomica anche nei mesi di dicembre e gennaio, prevedendo specifici periodi in relazione all’andamento climatico. A livello più generale Confagricoltura ha sottolineato che il mese di novembre ormai da anni risulta essere tra i più piovosi dell’intero anno su buona parte del territorio nazionale. Per tale motivo il periodo di divieto continuativo, di almeno 60 giorni (dal 1° dicembre al 31 gennaio), che devono rispettare le Regioni si sta rilevando non sempre congeniale al quadro climatico ed alle diverse esigenze agronomiche.
Ad avviso di Confagricoltura i cambiamenti climatici in corso implicano che la gestione degli effluenti zootecnici e del digestato sia il più possibile flessibile.