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In occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, Confagricoltura richiama l’attenzione delle Istituzioni e degli stakeholder sul tema di grande attualità.
Cresce la consapevolezza degli italiani rispetto alle questioni ambientali e al rapporto col consumo di cibo, consapevolezza grazie alla quale per la prima volta si registra nel 2019 una diminuzione dello spreco del cibo domestico: il 25% in meno rispetto all’anno precedente, con un risparmio di 1,5 miliardi di euro (secondo i dati del rapporto Waste Watcher 2020 di Last Minute Market/Swg).
Si tratta di un importante passo avanti, afferma Confagricoltura, che non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso. Lo spreco domestico è diminuito, ma non eliminato. E il fenomeno non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora molte, troppe dispersioni.
Circa il 14% degli sprechi avviene infatti prima che i prodotti alimentari raggiungano il livello di vendita al dettaglio, nella fase successiva alla raccolta; il 20% va perduto nelle fasi di trasformazione (fonte: Annuario dell’agricoltura italiana 2018 – CREA).
Nel complesso il cibo sprecato è quattro volte superiore alla quantità necessaria a sfamare 820 milioni di persone che in tutto il mondo soffrono la fame (dati FAO 2019).
Per questo occorre incrementare l’impegno congiunto, dell’intero sistema, per promuovere stili di vita sani e consumi alimentari più consapevoli. Un altro tassello importante su cui investire è sicuramente quello della prevenzione, in ciascuna fase della filiera.
Confagricoltura ribadisce il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e anche nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno. “L’agricoltura non spreca cibo, anzi da sempre applica i principi dell’economia circolare, cercando di recuperare e riutilizzare tutto ciò che può essere “riciclato” – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Il lavoro da fare è ancora lungo e va accompagnato da un cambiamento di abitudini e costumi, su cui anche Confagricoltura sta spingendo e di cui si iniziano a intravedere i primi segnali.
“Solo agendo in maniera coordinata, con uno sforzo collegiale dei governi e con l’impegno dei cittadini – sottolinea Giansanti – il problema dello spreco potrà essere aggredito in modo efficace”.