Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Con la rimozione del veto da parte di Polonia ed Ungheria, è stato raggiunto ieri 10 dicembre 2020 l’accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e sullo strumento temporaneo per la ripresa, Next Generation EU.

Il Parlamento europeo e la Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE hanno raggiunto ieri un accordo politico sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, dopo una serie di consultazioni alla presenza della Commissione europea, avviate alla fine di agosto e volte ad ottenere l’approvazione del Parlamento europeo. L’accordo integra il pacchetto finanziario comprendente 1.824,3 miliardi di euro, negoziato dai leader dell’UE a luglio 2020, che riunisce il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale post 2020 (1.074,3 miliardi di euro) ed uno strumento temporaneo per la ripresa, Next Generation EU (750 miliardi di euro, a prezzi 2018).

Il pacchetto politico concordato comprende:

  • un rafforzamento mirato dei programmi dell’UE, tra cui Orizzonte Europa, EU4Health ed Erasmus+, pari a 15 miliardi di euro attraverso mezzi supplementari (12,5 miliardi di euro) e riassegnazioni (2,5 miliardi di euro) nel corso del prossimo periodo di programmazione, rispettando nel contempo i massimali di spesa stabiliti nelle conclusioni del Consiglio europeo del 17-21 luglio;
  • maggiore flessibilità per consentire all’UE di rispondere ad esigenze impreviste;
  • maggiore coinvolgimento dell’autorità di bilancio nel controllo delle entrate nell’ambito di Next Generation EU;
  • maggiore ambizione in materia di biodiversità e rafforzamento del monitoraggio della spesa per quanto riguarda la biodiversità, il clima e le questioni di genere;
  • una tabella di marcia indicativa per l’introduzione di nuove risorse proprie.

L’accordo sarà ora sottoposto agli Stati membri per approvazione insieme agli altri elementi del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale e del pacchetto per la ripresa, compreso il regime di condizionalità generale per la protezione del bilancio dell’UE, su cui la Presidenza del Consiglio ed i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio lo scorso 5 novembre.