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“Il Comitato congiunto del Settore vino, che vede la partecipazione delle amministrazioni e delle organizzazioni dei produttori di Francia, Spagna e, dall’ultima riunione, anche dell’Italia, ha previsto una serie di istanze che Confagricoltura sostiene con convinzione e che aveva avanzato da tempo. Apprezziamo molto, quindi, questo orientamento e confidiamo in un accoglimento di tali richieste a livello comunitario”.
Commenta così Palazzo della Valle la decisione del Comitato in occasione dell’ultima riunione del 17 giugno, cui ha partecipato anche Confagricoltura, per una transizione agevole dai programmi di supporto attuali a quelli futuri, così come l’introduzione, fra gli obiettivi della promozione, del consolidamento dei mercati e in particolare la richiesta di proroga per l’utilizzo delle autorizzazioni agli impianti vitati in scadenza nel 2021.
Su questo ultimo punto le amministrazioni di Italia, Francia e Spagna hanno annunciato una lettera congiunta alla Commissione Europea per evidenziare l’importanza di estendere fino al 2022 la validità delle autorizzazioni all’impianto in scadenza nel 2021 che i viticoltori non riescono a utilizzare per la difficile congiuntura economica legata al Covid.
“Abbiamo supportato in tutte le sedi nazionali e comunitarie questa richiesta – prosegue Confagricoltura – e annotiamo con grande favore l’iniziativa e lo spiraglio che sembra sia stato aperto dalla Commissione, come annunciato nell’ultima riunione del Comitato congiunto di settore. La Commissione, infatti, ha lasciato intendere che accoglierebbe la nostra richiesta modificando il testo comunitario per concedere la proroga”.
“Se confermato, sarebbe un grande successo per l’Italia ottenuto grazie al lavoro congiunto e alla tenacia dell’amministrazione che ha preso in considerazione le nostre richieste” – conclude Confagricoltura.
Da notare che l’adesione ufficiale dell’Italia al Comitato congiunto del Settore vino insieme alla Francia e alla Spagna è stata sancita proprio nella riunione del 17 giugno scorso che ha consolidato i rapporti fra i tre Paesi che rappresentano insieme l’85% della produzione comunitaria.
“Come è stato evidente sin da questo primo incontro ufficiale – commenta Confagricoltura dopo aver partecipato alla riunione – riteniamo che il Comitato congiunto sia uno strumento molto importante per formulare analisi e proposte, e determinante per influenzare le scelte di politica comunitaria e internazionale del settore vitivinicolo, nonché trattare adeguatamente alcuni temi delicati come la situazione e le prospettive del mercato, il rapporto vino-salute e la promozione. Tutti aspetti prioritari per il comparto che necessitano di una visione di insieme pubblico-privata a livello comunitario, che grazie al Comitato è possibile conseguire e alla quale Confagricoltura è sin da subito disposta a supportare”.