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“Non c’è un minuto da perdere. La Regione Sardegna convochi subito un tavolo tecnico per una gestione rapida dell’emergenza incendi. Il presidente Solinas, gli assessori della Difesa dell’Ambiente e dell’Agricoltura, i vertici del Corpo forestale di Vigilanza ambientale e della Protezione civile regionale devono incontrare immediatamente le associazioni di categoria agricola per intervenire con estrema velocità a sostegno delle migliaia di aziende messe in ginocchio dalla furia delle fiamme e per porre in essere nuove azioni di gestione del rischio incendi, ora più che mai necessario per il resto della stagione estiva”. L’appello arriva dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna, all’indomani dell’ennesima tragedia che ha colpito il mondo delle campagne isolane, con tutta l’area del Montiferru e della Planargia devastate da decine di incendi che continuano a fare paura, viste le condizioni meteo avverse, anche per i prossimi giorni. “In un fine settimana – ha proseguito Sanna – abbiamo perso decine di migliaia di ettari di pascoli, bosco, piuttosto che di vigneti e oliveti, migliaia di capi tra ovicaprino, bovino ed equino. Lo stesso è accaduto con le api e con tutta la selvaggina che popolava quelle terre. E poi i castagneti e il patrimonio sughericolo andato in fumo e che in molti casi doveva ancora essere estratto. Un carico di danni ingenti che si somma a quelli più materiali di capannoni, sale di mungitura o di lavorazione dei prodotti, mezzi meccanici e riserve di foraggi che nei prossimi giorni mancheranno agli animali salvati dai roghi. Alla luce di quanto accaduto finora – ha concluso il presidente regionale di Confagricoltura – è necessario impostare subito correzioni indispensabili per la gestione degli interventi sull’antincendio. Il ruolo di agricoltori e pastori deve riassumere la sua centralità nella cura delle campagne uscendo dall’angolo di marginalità in cui è stato costretto negli ultimi anni e che ha visto i campi cadere in una condizione di abbandono e degrado mai viste prima. La nostra organizzazione ribadisce la sua disponibilità a fare la propria parte, ora è tempo che la politica, in particolare quella agricola, batta un colpo: lo vogliono gli agricoltori e i pastori, ma soprattutto i sardi”.