Categories: Archivio, Pol. Agricole

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“L’Italia è il primo paese produttore di pasta a livello mondiale. Più del 60% della produzione è destinato all’esportazione, ma solo il 60-70% del grano duro utilizzato arriva dalle imprese agricole italiane. Possiamo e dobbiamo fare di più per rafforzare ulteriormente la filiera”. È la dichiarazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione della “Giornata mondiale della pasta” che si celebra oggi, 25 ottobre.

“Da tempo la Confagricoltura è impegnata nei contratti di filiera, per aumentare la produzione interna di grano duro e per rispondere alle esigenze delle industrie di trasformazione anche sotto il profilo della qualità”, sottolinea Giansanti. Nei primi sette mesi di quest’anno – secondo i dati provvisori di Istat – le importazioni sono ammontate a poco meno di 1,5 milioni di tonnellate, per un valore di 690 milioni di euro.

“Con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – prosegue il presidente di Confagricoltura – abbiamo l’occasione irripetibile per far fare alla cerealicoltura italiana un passo in avanti decisivo. Con l’auspicio che l’applicazione nazionale della nuova Pac non penalizzi le imprese agricole professionali, da cui dipende la gran parte dell’offerta nazionale di grano duro”.

A livello congiunturale, i mercati stanno attraversando una fase straordinaria con un livello delle quotazioni per il grano duro (circa 540 euro a tonnellata) che supera del 130% la media dei prezzi registrati negli ultimi cinque anni.

Sull’evoluzione dei mercati – segnala Confagricoltura – pesa la situazione degli stock a livello mondiale che sono sul livello più basso da cinque anni, soprattutto a seguito della contrazione dei raccolti in Canada.

“Allo stesso tempo, le nostre imprese – rileva Giansanti – stanno facendo i conti con un forte incremento dei costi di produzione, a partire da quelli direttamente legati all’energia. Per il balzo avanti del prezzo del gas, ad esempio, il prezzo dei fertilizzanti azotati si è triplicato nel giro di un anno”.

Conclude Massimiliano Giansanti: “Nella Giornata mondiale della pasta, proponiamo a tutti i rappresentanti della filiera – dalla produzione della materia prima, all’industria fino alla distribuzione – di sederci attorno ad un tavolo, per concordare il modo migliore per fronteggiare questa situazione eccezionale”.