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Due richieste all’Europa, con il governo a fare da tramite, e una direttamente all’esecutivo. Sono quelle che Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha presentato al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Sul tavolo, la ricerca di una via d’uscita dalla morsa che sta bloccando il mondo agroalimentare italiano ed europeo: da una parte la corsa dei prezzi delle materie prime, dall’altra l’economia di guerra che si sta concretizzando con lo stop agli approvvigionamenti da Russia e Ucraina. Con tre (tra tante) soluzioni percorribili: la cancellazione dei limiti alla coltivazione dei terreni italiani (10% della superficie); un piano europeo per monitorare le scorte dei cereali; un piano italiano per una maggiore coltivazione di grano tenero, mais e semi oleosi, la cui carenza è stata evidenziata dallo stop alle importazioni da Russia e Ucraina. In un’ampia intervista al Corriere della Sera oggi in edicola, Giansanti spiega le emergenze che stanno affrontando anche le imprese zootecniche, essendo l’Italia fortemente importatrice di mangimi. Inoltre, ai rincari di carburanti ed elettricità, si aggiunge il blocco fino ad aprile dei fertilizzanti, indispensabili per le semine dei cereali proprio in questa stagione. “Occorre rilanciare le produzioni di grano tenero, mais e semi oleosi – sottolinea il presidente di Confagricoltura – negli ultimi due anni la nostra produzione è scesa sotto il 50% del fabbisogno”