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(CHB) – Cagliari, 20 set 2022 – Il “Libro Bianco del Verde” è stato lanciato. Ci sono già i primi contenuti, le idee e le linee guida. Adesso si entra nella fase “della predisposizione dal basso di una società consapevole che possa lavorare in questa direzione tracciata e che rappresenta un nuovo modo di intendere e costruire le città, i suoi spazi e le realtà urbane dove non ci sia solo il cemento ma anche degli spazi verdi che possano migliorare la qualità della vita”. Continua il percorso del progetto che oggi è stato raccontato e illustrato all’appuntamento organizzato da Confagricoltura e Assoverde e che pone la prima pietra anche in Sardegna.
PASSAGGI. E se i passaggi tecnici veri e propri arriveranno nel medio periodo e i progetti pratici saranno costruiti presto, oggi, sottolinea al notiziario Chartabianca Paolo Mele presidente di Confagri Sardegna a margine della presentazione, “si sta mettendo in campo tutta l’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento degli attori che possono essere impegnati nella costituzione di questo percorso nell’educazione alle tematiche verdi e ambientali, ma anche di salute e miglioramento della qualità della vita nelle città – sottolinea – parliamo del coinvolgimento diretto delle amministrazioni pubbliche locali, per quanto riguarda il fronte politico, ma anche quelle interne della macchina amministrativa come anche tutti gli altri attori da coinvolgere a più ampio respiro come professionisti, enti o associazioni al pari dei botanici, agronomi, esperti forestali, architetti, ingegneri e medici che sono la base di tutto questo nuovo modo di guardare al futuro”.
FINANZIAMENTI. Un lavoro che permetterebbe anche “di sfruttare al meglio i fondi nazionali e comunitari che sostengono la valorizzazione del verde nelle aree urbane ma anche il recupero e adattamento delle aree verdi dismesse o di quelle già esistenti ma da migliorare nelle città – sottolinea ancora Mele – senza dimenticare tutte le aree che si possono attrezzare da nuovo e utili a migliorare la qualità della vita creando città più vivibili, con spazi condivisibili da tutta la comunità con l’obiettivo finale di migliorare la salute stessa dei cittadini”. Tutti interventi che, ricorda il numero uno di Confagricoltura Sardegna, possono essere realizzati anche ottenendo fondi pubblici ad hoc.
AGRICOLTORI. Al momento, dunque, il percorso è attivato nella direttrice della sensibilizzazione dei portatori di interesse. In tutto questo percorso “gli stessi agricoltori sono già protagonisti di tali azioni che compiono tutti i giorni nel loro lavoro curando la terra e i campi – ricorda Mele – d’altronde, chi più di noi ha interesse affinché l’ambiente e la natura siano tutelati e preservati? Gli agricoltori e gli allevatori sardi hanno già interesse, più di tutti, nell’andare avanti su questa strada ma questo progetto può essere allargato a tutte le città, non solo alle superfici già coltivate. Pensiamo alle aree verdi che abbiamo di fronte a casa tutti i giorni, dai parchi agli orti botanici, passando per le aree per giochi dei bambini o le aree sportive – conclude Mele – si tratta di un percorso che permetterà di creare un nuovo modo di vedere la realtà urbana dove il protagonista non è più il cemento ma ci sono tutti gli altri spazi che concorrono a una qualità della vita migliore”.