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«Confagricoltura – ha spiegato il vicepresidente con delega al lavoro, Sandro Gambuzza – ha sempre tenuto una posizione responsabile rispetto al lavoro occasionale (voucher), ritenendolo uno strumento utile, ma non risolutivo dei problemi del mercato del lavoro agricolo. Abbiamo infatti sempre richiesto riduzioni del cuneo fiscale (anche per le imprese) e semplificazioni amministrative per il lavoro dipendente, piuttosto che un allargamento dei voucher. Rispetto alla nuova norma sul lavoro occasionale in agricoltura contenuta in manovra, al di là di alcune perplessità di ordine sistematico (l’occasionalità sembra in contraddizione con il lavoro subordinato), il nuovo istituto appare una forma ibrida tra lavoro dipendente e occasionale. Inoltre, resta il dubbio circa l’effettiva semplificazione amministrativa dello strumento, in quanto gli adempimenti a carico dell’impresa sono gli stessi del lavoro dipendente, sia pure con cadenze più rarefatte (cioè alla fine del rapporto)».