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Tortolì, 2 novembre 2023 – Il territorio dell’Ogliastra e i suoi diversi portatori di interesse locali, pubblici e privati, saranno al centro del progetto di ricerca europeo “The HuT – Building a safe haven to cope with climate extreme” (Costruire un rifugio sicuro per far fronte al clima estremo) dedicato, in Sardegna, alla prevenzione degli incendi e inserito in un piano d’azione più ampio sugli eventi climatici estremi, che negli ultimi decenni stanno flagellando il pianeta. Gli interventi, con una prima sessione di lavoro già fissata per il prossimo 9 novembre a Tortolì, prevedono il coinvolgimento delle amministrazioni locali e degli enti preposti alla gestione del rischio incendi, delle comunità e degli operatori economici: dagli imprenditori agricoli a quelli del settore turistico. Il progetto è finanziato dal programma europeo Horizon Europe (https://thehut-nexus.eu/), mentre il coordinamento è in capo all’Università di Salerno e alla Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), che insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di BioEconomia (CNR-IBE) e a Confragricoltura Nuoro-Ogliastra seguiranno l’organizzazione dei lavori in Sardegna.
La scelta dell’Ogliastra, come area “dimostrativa” nell’ambito di realizzazione delle attività, si è concretizzata alla luce del ricorrente rischio di incendi boschivi, rurali e di interfaccia che caratterizza questa sub-regione dell’Isola.
L’ampia realizzazione del progetto, spalmata in numerose aree dell’Europa, prevede l’analisi delle diverse tipologie di evento climatico estremo: dalle ondate di calore agli incendi, dalle esondazioni ai rischi di dissesto idrogeologico, etc. Negli ultimi 40 anni si stima che, nel vecchio continente, la crisi climatica abbia causato qualcosa come 446miliardi di euro di danni, circa l’81% del totale dei danni causati dai pericoli naturali.
Incontro Tortolì. La prima tappa, in calendario il 9 novembre a Tortolì, prevede un incontro al mattino nella sala consiliare del Comune con una rappresentanza di amministratori del territorio e degli enti preposti alla gestione del rischio incendi e nel pomeriggio, nella sede cittadina di Confagricoltura, una ulteriore sessione di lavoro dedicata a una delegazione di agricoltori e allevatori.
Fondazione CMCC. “Il progetto The HuT ha come ambizione principale la definizione e la promozione di una serie di strumenti e approcci transdisciplinari di gestione del rischio, da trasferire e adottare in diversi contesti territoriali e su diversi rischi naturali”, ha osservato Costantino Sirca, professore del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e affiliato alla Fondazione CMCC, per la quale coordina l’area dimostrativa Ogliastra. “Nell’ambito del progetto, il CMCC e il CNR-IBE, in collaborazione con Confragricoltura Nuoro-Ogliastra – ha proseguito Sirca – svilupperanno insieme alle comunità coinvolte una serie di incontri mirati a sostenere la transizione socio-ecologica verso comunità più resilienti agli incendi, anche in contesto di cambiamento climatico”.
Confagricoltura Nuoro-Ogliastra. “Siamo profondamente convinti che il contesto generale, in termini climatici, ambientali e sociali, richieda un maggior coinvolgimento delle comunità nella gestione delle attività di prevenzione. Da una parte, con questi incontri, vogliamo sensibilizzarle rispetto al rischio, e dall’altra vogliamo dare un supporto concreto affinché le comunità siano parte attiva nella prevenzione e nella mitigazione del rischio incendi, a medio e lungo termine”, così il direttore di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Demelas.
CNR-IBE. “I primi incontri saranno prevalentemente introduttivi”, ha spiegato Valentina Bacciu, ricercatrice del CNR-IBE. “In primo luogo, verranno presentati gli obiettivi generali del progetto The HuT e quelli specifici dell’area dimostrativa Ogliastra. Successivamente verrà chiesto, ai portatori di interesse, di illustrare quelle che ritengono le necessità del territorio rispetto al porre in essere azioni di prevenzione del rischio incendi, focalizzandosi sulle problematiche e sulle opportunità offerte dal contesto locale, amministrativo e socioeconomico. Infine, si inizierà a discutere su possibili buone pratiche, azioni o strategie che possono essere attuate per superare le criticità rilevate nell’area”, ha concluso Bacciu.