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A margine dell’assemblea estiva di Confagricoltura, svoltasi a Palazzo Mezzanotte, a Milano, il direttore generale Barrile, in un’ intervista rilasciata al Corriere Ortofrutticolo, ha parlato di alcune delle sfide principali per l’ortofrutta italiana.

A proposito dell’impatto dell’ingresso dell’Ucraina in Europa, ha sottolineato come l’immissione nel mercato comune, senza dazi, di una produzione massiva come quella che l’Ucraina può dare, a prezzi inferiori rispetto a quelli che ci sono nell’Europa Centrale e Occidentale, desti preoccupazione. Occorrerà pertanto trovare un equilibrio tra integrazione e tutela del mercato interno, dove sussistono già delle forti sperequazioni tra i diversi Paesi. Ci sono, infatti, grosse differenze tra i Paesi che possono permettersi di erogare aiuti di Stato all’agricoltura e quelli, come il nostro, che non possono andare oltre il regime “de minimis”.

A proposito delle importazioni di prodotti da Paesi extra UE, Barrile ha ribadito la richiesta che Confagricoltura fa al nuovo Parlamento europeo, ovvero quella di una grande attenzione su ciò che entra in Europa dal punto di vista dei dazi, ma anche della reciprocità delle regole. Aver alzato tantissimo lo standard qualitativo della produzione, per ragioni sociali e ambientali, rende estremamente oneroso produrre ortofrutta in UE. Se questo sforzo non è tutelato da ciò che arriva dai mercati internazionali, le imprese italiane ed europee rischiano di perdere competitività.

Infine il direttore generale della Confederazione ha rimarcato l’importanza della ricerca, anche per il comparto ortofrutticolo: si tratta infatti di un viatico per rendere resistenti le nostre produzioni, soprattutto adesso che gli effetti del cambiamento climatico impattano in maniera sempre più pesante sull’agricoltura.

Anche la digitalizzazione può essere di grande aiuto per aiutare i produttori a decidere cosa coltivare e cosa evitare in una determinata zona. La scienza, ha concluso, è una delle leve strategiche per traghettare gli operatori del settore verso un modo nuovo di fare agricoltura.

Fonte: Confagricoltura