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“Il settore primario è fondamentale per l’economia italiana e veicolo di promozione del nostro Paese nel mondo grazie alla qualità inimitabile dei nostri prodotti, alle nostre Igp e Dop. Ogni anno viene segnato un nuovo record di esportazione: l’export dell’agroalimentare italiano, infatti, è passato dai 52 miliardi del 2021 ai 60 miliardi del 2022, sfondando un tetto storico. Secondo i dati Ismea, il 2023 è stato complessivamente un anno positivo per il commercio estero di prodotti agroalimentari italiani. In particolare, le esportazioni hanno raggiunto un nuovo picco superando i 64 miliardi di euro, vale a dire + 5,7% sul 2022”. Lo ha dichiarato il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, intervenendo al meeting di xFarm Technologies dal titolo “L’agricoltura italiana (ed europea) di fronte al futuro. L’impatto del cambiamento climatico, l’evoluzione del quadro regolatorio, il ruolo dei consumatori”, che si è svolto oggi a Milano.

Barrile ha poi parlato dei progressi fatti dall’agricoltura nel campo dell’innovazione che, insieme alla ricerca, sono strumenti chiave per attuare un cambio di passo anche nel ridurre gli sprechi e le perdite alimentari: “Nel 2050 dovremo sfamare 10 miliardi di persone – ha detto – diventa ancora più urgente fare qualcosa e le nostre imprese sono molto impegnate su questo fronte, non possiamo compensare l’aumento di fabbisogno alimentare solamente aumentando la produzione agricola, serve agire per la sostenibilità e la tutela ambientale. Le nuove tecnologie, l’agricoltura di precisione, Agricoltura 5.0, l’intelligenza artificiale sono già delle importanti realtà del settore primario. Ci aiutano a rispettare l’ambiente salvaguardando le risorse naturali. L’innovazione fa parte del DNA dell’agricoltura: senza innovazione l’agricoltura non esisterebbe nemmeno”, ha sottolineato, aggiungendo che “per far crescere l’agroalimentare occorre stringere rapporti di filiera arrivando anche alla certificazione della sostenibilità”.

Ricerca e innovazione sono per Confagricoltura la via d’uscita anche per fronteggiare le avversità climatiche. Con Hubfarm, la Confederazione accompagna le imprese agricole nella transizione tecnologica, digitale ed ecologica, nell’accesso a nuovi mercati, offrendo servizi altamente professionali anche sul fronte amministrativo.

“Nel 2025 mi auguro ci sia una vera e propria svolta nelle politiche europee da parte della nuova commissione – ha concluso il DG di Confagricoltura -. La Politica agricola comune deve tornare ad essere orientata alla produzione. Quest’ultima Pac, che noi abbiamo criticato fin dal primo momento, non incentivava la produzione, faceva esattamente il contrario, pagava per non produrre. Questo è inaccettabile”.

Fonte: Confagricoltura