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Oristano, 21 dicembre 2024 – Stefano Taras, 48 anni di Sassari, è stato eletto ieri a Oristano nuovo presidente di Confagricoltura Sardegna dai delegati regionali dell’organizzazione di categoria agricola più antica d’Italia. Come suoi vicepresidenti sono stati invece eletti i presidenti provinciali di Nuoro e Oristano, Michele Ena e Tonino Sanna. Subito operativo il passaggio di consegne con l’uscente Paolo Mele che, per statuto, non si è potuto ricandidare al secondo mandato a causa dell’incompatibilità con il nuovo ruolo, assunto a maggio scorso a Roma, nella Giunta nazionale. Taras, agronomo e imprenditore agricolo, ha scalato i vertici regionali dell’associazione di categoria partendo da lontano, da quelle esperienze sul territorio che nel 2013 lo hanno portato prima alla vicepresidenza provinciale di Sassari Olbia-Tempio e poi, dal 2013 al 2016, alla presidenza regionale dei giovani di Confagricoltura, raggiungendo quindi nel settembre 2022 la guida dell’interprovinciale del nord dell’Isola (Sassari e Gallura). L’interesse e la passione sindacale verso il mondo delle campagne sono elementi che il nuovo volto di Confagricoltura Sardegna ha sempre respirato in casa: in una famiglia storicamente impegnata per la diffusione e il radicamento della cultura della rappresentanza nei territori dell’Ozierese, dove ancora oggi opera l’azienda Taras nel settore dei bovini da carne.
Il presidente. “L’auspicio che rivolgo al consiglio direttivo è che sappia lavorare nella piena condivisione dei valori che da sempre caratterizzano l’azione sindacale di Confagricoltura nel farci portatori attenti degli interessi e dei bisogni delle nostre imprese agricole”. Così Stefano Taras che ha aggiunto: “È tuttavia sotto gli occhi di tutti come, oggi, nel mondo delle campagne si stia diffondendo un clima di sfiducia andato aggravandosi anche a seguito delle recenti emergenze: a partire dalla lingua blu per arrivare alla siccità. In vista delle ultime elezioni regionali in Sardegna avevamo proposto alla politica un nostro modello e una nostra visione di confronto puntuale e propositiva con le istituzioni. Modelli – ha proseguito – che ribadiamo poiché non ci può essere politica agricola efficace se non si è in grado di generare valore, sviluppo delle filiere e competitività tra le imprese. L’augurio è che con un nuovo Complemento di sviluppo rurale (il vecchio Programma di sviluppo rurale PSR), ma anche con uno scatto in avanti della pubblica amministrazione che sappia superare quelle sacche di inefficienza, purtroppo presenti, si riesca a mettere a disposizione delle aziende e dei territori rurali tutti quegli strumenti necessari ad accompagnare la crescita e l’innovazione tecnologica del nostro sistema produttivo regionale. Una condizione indispensabile per creare nuova occupazione e una rete di imprese più solida e capace di confrontarsi con i mercati nazionali ed extra UE”, ha concluso il neopresidente di Confagricoltura Sardegna.