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(CHB) – Cagliari, 27 gen 2025 – La nuova tassa Ue, hanno rimarcato oggi da Confagricoltura Sardegna, ha di fatto creato una fluttuazione dei prezzi a cascata: prima sui biglietti per le aziende del trasporto su gomma e poi sui prezzi di vendita dei beni agroalimentari per le imprese che producono e trasformano in Sardegna, verso i mercati d’oltre Tirreno. Un rialzo doppio, sia in entrata e sia in uscita, che rende il gap dell’insularità ancora più difficile da superare per il fragile sistema del mondo delle campagne. L’imposta-sanzione dell’Ue, partita nel 2024 ed entrata a forte regime quest’anno, salirà ulteriormente nel 2026 con il rischio concreto di un altro aumento dei biglietti navali a carico degli autotrasportatori e la riduzione quindi di reddito per gli agricoltori. Un quadro negativo che oltre ai produttori primari graverà anche sui consumatori, costretti ad acquistare i prodotti sardi, per chi ancora riuscisse a farlo, in contesti di mercato sempre meno competitivi.
Ma riavvicinandoci all’attualità “è importante ricordare che, appena due anni fa, tutta l’Isola esultava per il raggiungimento di un traguardo tanto ambito come il riconoscimento dell’Insularità in Costituzione. Un obiettivo che doveva essere propedeutico al riconoscimento di una serie di opportunità come, e lo abbiamo inserito nelle proposte inviate alla politica in occasione delle ultime elezioni regionali, la continuità territoriale sulle merci. Oggi – ha aggiunto Taras – non solo non si parla più di questa conquista con gli attesi decreti attuativi della norma, ma addirittura ci troviamo a dover fare i conti con una misura, seguita al rincaro delle traversate marittime, che ci pare iniqua e concettualmente sbagliata. Una tassa che arriva all’avvicinarsi del periodo estivo quando, a discapito della nostra rete di imprese, molte compagnie di navigazione tengono a dare priorità, sull’imbarco dei mezzi, alla componente turistica e non alla movimentazione delle merci. In questa dimensione, Confagricoltura vuole chiedere a tutta la politica, maggioranza e opposizione in Regione e al Governo, di prendere una posizione netta sul tema e di dare quanto prima risposte in linea con le attese del comparto. Qua non si tratta di contestare una norma, che può essere nella sua visione generale anche comprensibile, ma di fare in modo che venga applicata in maniera equa. L’appello a collaborare – ha concluso il presidente regionale – lo rivolgiamo, inoltre, a tutti i settori produttivi della Sardegna, a chi con fatica cerca di fare impresa nonostante i tanti ostacoli in più che dobbiamo affrontare rispetto ai nostri colleghi d’oltre mare”.