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(CHB) – Cagliari, 19 mar 2025 – Ottenuti i pareri di competenza dalle altre Commissioni permanenti, la Commissione “Bilancio” del Consiglio regionale ha avviato in mattinata il ciclo di audizioni sulla manovra finanziaria 2025/2027. Il parlamentino presieduto da Alessandro Solinas, dopo aver sentito i sindacati, ha ascoltato i rappresentanti delle organizzazioni agricole e del mondo delle cooperative.
AGRICOLTURA. Dal mondo delle campagne è arrivato un giudizio negativo sui contenuti della manovra. Le organizzazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri) hanno lamentato l’assenza di una visione strategica per lo sviluppo del settore.
COLDIRETTI. «In manovra notiamo la presenza di alcuni interventi puntuali che si sovrappongono, in alcuni casi, alle disposizioni contenute nel Psr – ha detto Efisio Perra della Coldiretti – ci saremmo aspettati scelte più coraggiose». Il rappresentante di Coldiretti ha auspicato il rafforzamento delle azioni per far fronte all’emergenza idrica nelle campagne e più attenzione per le filiere produttive: «Bisogna osare di più – ha detto Perra – servirebbero interventi per l’infrastrutturazione viaria, elettrica e idrica delle campagne ».
Critico il giudizio anche sulla decisione di incrementare del 15% lo stanziamento per le agenzie agricole: «Quali sono gli indirizzi che fissano obiettivi e risultati da raggiungere? – ha chiesto Perra – ogni agenzia agisce in modo autonomo, servirebbe invece un’azione collettiva per la soluzione di problemi strutturali che durano da decenni».
COPAGRI. Il presidente di Copagri Giuseppe Patteri ha invece puntato l’attenzione sulla necessità di una legge quadro per poter lavorare su programmazioni a carattere pluriennale su alcuni temi come le calamità naturali e le epizozie. «Le cifre stanziate per la lotta alla lingua blu, 3,25 milioni di euro, sono irrisorie – ha detto Patteri – sulle calamità naturali serve un cambio di rotta nella gestione dei rischi».
Dal presidente di Copagri è arrivato anche l’invito a rafforzare le azioni per favorire l’ingresso di forze nuove in agricoltura: «L’età media dei nostri addetti è di circa 50 anni. Gran parte delle risorse per il primo insediamento dei giovani non sono state ancora spese. Ci sono 400 pratiche inevase del vecchio Psr.
CONFAGRICOLTURA. Negativo anche il giudizio di Giambattista Monne, direttore di Confagricoltura, che ha parlato di finanziaria “frustante” per la mancanza di risposte a temi rilevanti. «Non si capisce quale sia l’idea di agricoltura – ha detto Monne – nel testo sono presenti norme che replicano interventi già contenuti nel Psr ma affidati alla gestione di soggetti diversi». Critica la posizione anche sulla decisione di stanziare ulteriori fondi per le agenzie regionali: «Si continuano a coprire le inefficienze di Argea. La Regione paga di tasca propria i ritardi nell’erogazione delle risorse del Psr per le misure “a capo” e “a superficie” che devono essere obbligatoriamente pagate entro il 30 giugno. Prima interveniva lo Stato, ora è tutto a carico della Regione. Stiamo parlando di 11,8 milioni di euro. Non sono pochi, è la somma che copre un’intera annualità del benessere animale o dell’indennità compensativa».
Monne, infine, ha lamentato il mancato sostegno alle filiere agricole e le criticità nel sistema del credito: «Le imprese sono oggi in totale solitudine nel rapporto con il sistema creditizio».
CIA. Di “assoluta mancanza di prospettiva” ha parlato Francesco Erbì, presidente di Cia: «Non c’è nessun intervento per stimolare alcuni settori come quello dell’ortofrutta che ha una produzione molto limitata. La Sardegna importa l’80% dei prodotti. Eppure ci sono grandi estensioni di terre incolte che non vengono prese in considerazione. Bisogna pensare all’agricoltura come un settore produttivo che genera ricchezza».