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(3) Pecorino romano, Ismea: 2024/25 stabile ma con listini ingrosso in calo (-5%); i consumi interni diminuiscono; bene export

(CHB) – Roma, 23 apr 2025 – Il report di Ismea analizza anche la filiera ovicaprina, con particolare attenzione a quella del Pecorino romano. La nuova annata lattiero casearia 2024-2025 per il Pecorino Romano, che ha preso il via il 1° ottobre scorso, si è aperta all’insegna della stabilità, ha rilevato l’Istituto, sebbene i listini all’ingrosso (mediamente assestati sui 12,5 euro/kg) siano il 5% inferiori rispetto a quanto si verificava nella stessa fase della recente campagna. 

La flessione dei prezzi, dipesa in larga parte dalla maggiore offerta della campagna 2023/2024 che si è chiusa con un +7,1% della produzione di Romano, ha ridato slancio alle esportazioni di Pecorino con un +4,9% in volume – dopo due anni in negativo – principalmente grazie al forte recupero del mercato USA (+10,6% in volume nei primi dieci mesi del 2024). 
Sul fronte della domanda interna, al contrario, i consumi di pecorino continuano a diminuire (-6,8% in volume) nonostante la maggiore convenienza, segnale di una progressiva disaffezione delle famiglie italiane. La nuova campagna lattiera ha esordito con un prezzo all’ovile in Sardegna di circa 150 euro/hl, in aumento di oltre il 28% rispetto a quanto si verificava nel trimestre ottobre-dicembre 2023, anche come conseguenza dell’acuirsi del virus della lingua blu che sta riducendo la produttività dell’areale. L’offerta di latte ridotta, per questioni prevalentemente legate al progressivo abbandono dell’attività, mantiene su livelli elevati anche i prezzi all’ovile nel Lazio e in Toscana (rispettivamente 152,5 euro/hl e 170 euro/hl in media). 
LA CARNE. Per quanto riguarda il segmento della carne, le macellazioni del 2024 hanno registrato un -4,4% in numero di capi e la contrazione dell’offerta ha sostenuto le quotazioni del vivo soprattutto nel periodo natalizio: in particolare, nel periodo ottobre-dicembre i prezzi degli agnelli leggeri si sono mediamente assestati su 5,65 euro/kg peso vivo con una variazione del +17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; dinamica analoga per gli agnelloni, mediamente venduti al macello a 4,54 euro/kg peso vivo con un +26% su base tendenziale. Nel corso dell’anno i consumi domestici di carni ovicaprine hanno evidenziato un’ulteriore contrazione (-1,7% in volume rispetto al 2023), anche come conseguenza di un aumento dei prezzi al dettaglio (+4,1%) tra i più alti nel segmento delle carni fresche. Nonostante ciò, la scarsa disponibilità di prodotto nazionale ha spinto le importazioni di animali vivi e carni, in aumento di quasi il 9% nel periodo gennaio-ottobre 2024.   (CHARTABIANCA) red © Riproduzione riservata agricoltura imprese