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(CHB) – Cagliari, 23 nov 2022 – La Dop economy italiana vive molto più di una semplice ripresa nel 2021. Secondo il ventesimo Rapporto Ismea-Qualivita, infatti, dopo un 2020 segnato dalla pandemia, nel quale il settore aveva comunque mostrato una buona capacità di tenuta e continuità produttiva, il comparto del cibo e del vino Dop e Igp nel 2021 raggiunge un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%).
Sono risultati record che portano a quota 21% il contributo del comparto Dop e Igp al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, un quadro che delinea una grande forza propulsiva da parte delle filiere dei prodotti Dop e Igp, da sempre espressione di un patrimonio economico per sua natura non delocalizzabile, frutto del lavoro coeso di un sistema complesso e organizzato che in tutto il territorio nazionale coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero.
MINISTRO. “Tutelare le eccellenze agroalimentari del nostro territorio, difendere la loro unicità e territorialità, affermare un modello centrato sulla qualità del prodotto e del lavoro sono al centro dell’impegno del Ministero” afferma il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “L’analisi del Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente in Italia e all’estero, con numeri in netta crescita rispetto agli scorsi anni. Proprio per questo siamo convinti che la difesa di un modello che mette al centro i produttori e i consumatori possa contribuire a valorizzare ancor di più il prezioso lavoro dei consorzi e promuovere la Dieta mediterranea, sinonimo di cibo salutare e sicuro – aggiunge – è mia ferma intenzione proteggere le nostre eccellenze, patrimonio della nostra comunità nazionale, e contrastare in ogni sede qualsiasi produzione che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo, fino alle omologazioni alimentari, di cui il cibo sintetico rappresenta la forma più estrema”.
DOP. Il contributo delle Dop arriva al 21% dell’economia agroalimentare nazionale. La produzione certificata Dop e Igp agroalimentare e vinicola nel 2021 raggiunge un valore di 19,1 miliardi di euro un dato che, dopo il segnale di stop del 2020 (-2,0% su base annua), riprende con un +16,1% il trend di crescita degli ultimi dieci anni. Secondo il Rapporto il comparto cibo Dop e Igp sfiora gli 8 miliardi di euro (+9,7%), mentre il settore vitivinicolo supera gli 11 miliardi di euro (+21,2%), valori record che portano per la prima volta a quota 21% il contributo della Dop economy al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale: più di un euro su cinque del cibo e del vino italiano è generato da prodotti Dop e Igp.
EXPORT. Le Dop e Igp superano i 10 miliardi grazie al recupero nei Paesi Extra-UE. Sul fronte delle esportazioni, le Dop e Igp agroalimentari e vitivinicole nel 2021 raggiungono i 10,7 miliardi di euro, per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano complessivo, un risultato che è somma di un “doppio record” con il cibo a 4,41 miliardi di euro e un +12,5% su base annua e il vino a 6,29 miliardi di euro (+13,0%). In particolare si registrano crescite a due cifre per le principali categorie, dai formaggi (+15%) agli aceti balsamici (+11%) ai prodotti a base di carne (+13%). Il vitivinicolo è trainato dai vini Dop (+16%), con in testa gli spumanti (+25%).
IMPATTI. Relativamente agli impatti economici delle filiere Dop e Igp, il Rapporto evidenzia che il 2021 fa registrare una crescita per 18 regioni su 20, con oltre la metà dei casi che segnano variazioni percentuali a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il ruolo di traino economico, superando per la prima volta complessivamente i 10 miliardi di euro. Salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%). Particolarmente significativo il dato per “Sud e Isole”, unica area in crescita nel 2020 (del +7,5%), nel 2021 segna un ulteriore +13,2%.
CIBO. Il post-pandemia segnala una crescita al +10%. L’agroalimentare italiano Dop e Igp con le Stg coinvolge 85.601 operatori, 167 Consorzi autorizzati e 43 organismi di controllo. Nel 2021 raggiunge i 7,97 miliardi di euro di valore alla produzione mettendo a segno un incremento del +9,7% in un anno e del +26% nel decennio. Al consumo il comparto tocca quota 15,82 miliardi di euro per un +4,5% su base annua. Prosegue anche nel 2021 la corsa dell’export con 4,41 miliardi di euro (+12,5% sul 2020), un valore raddoppiato dal 2011 (+99,6%). I mercati principali si confermano gli USA (832 milioni di euro), la Germania (791milioni di euro), la Francia (601 milioni di euro), il Regno Unito (210 milioni di euro) e la Spagna (205 milioni di euro).
VINO. Bene anche il settore del Vino Dop e Igp che nel 2021 ha segnato l’anno. Il vitivinicolo italiano Dop e Igp coinvolge 113.241 operatori, 124 Consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo. Nel 2021 si registrano 27 milioni di ettolitri di vino imbottigliato (+10,9% in un anno), il valore della produzione sfusa raggiunge i 3,85 miliardi di euro e segna un +19,1% sul 2020, mentre il valore del vino imbottigliato Dop e Igp nel 2021 supera gli 11,16 miliardi di euro per un +21,2% su base annua. L’incremento del valore è attribuibile principalmente ai vini Dop (+22%) rispetto alle Igp (+16%) e sono soprattutto le grandi denominazioni che trainano la crescita del settore. L’export raggiunge 6,29 miliardi di euro, per un +13,0% su base annua e un trend del +74% dal 2011, con un recupero dei Paesi Extra-UE a partire dagli USA (+17,6%), primo mercato di destinazione con 1,58 miliardi di euro, a cui seguono Germania (940 milioni di euro), Regno Unito (707 milioni di euro), Svizzera (376 milioni di euro) e Canada (362 milioni di euro).
GDO. La Gdo italiana resta il canale ‘driver’ e conferma la crescita nel post-pandemia. Dopo il balzo degli acquisti nella Grande distribuzione organizzata del 2020, aggiunge il Rapporto, di riflesso alla pandemia e alle restrizioni sugli altri canali, che per il paniere DOP IGP si è tradotto in una progressione della spesa del +6,4% (+9,7% considerando le sole vendite a peso fisso), l’analisi del 2021 e dei primi nove mesi del 2022 mostra una sorprendente tenuta dei risultati nella Gdo. Nel 2021 le vendite in valore di cibo e vino Dop e Igp hanno registrato su base annua una lievissima flessione (-0,5%) che diventa variazione positiva considerando solo le vendite a peso fisso (+0,7%), un trend confermato anche nei primi nove mesi del 2022. Le vendite dei principali prodotti Dop e Igp nella Gdo italiana superano i 5 miliardi di euro di giro di affari.