Categories: Press Room

Condividi

Categories: Press Room

Condividi

Economia e agroalimentare, IV trimestre 2024, Ismea: i consumi hanno tenuto nonostante l’inflazione

(CHB) – Roma, 23 apr 2025 – Nel 2024 l’economia mondiale ha mostrato segnali di stabilità, con un rallentamento dell’inflazione e una ripresa del volume degli scambi commerciali internazionali rispetto al 2023. Lo attesta l’ultimo report Agrimercati di Ismea.

IL QUADRO. Nonostante alcuni elementi di incertezza legati all’evoluzione della politica commerciale statunitense e alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Ucraina, le prospettive globali restano moderatamente positive. Le proiezioni dell’OCSE indicano una crescita del PIL mondiale pari al 3,3% sia nel 2025 che nel 2026, accompagnata da un ulteriore calo dell’inflazione. Il nuovo anno si apre comunque in un quadro complesso, in cui fattori come la volatilità del prezzo del petrolio – influenzato dal dibattito sui dazi negli Stati Uniti – e l’incertezza dei flussi di gas dalla Russia, continuano a richiedere attenzione. Per quanto riguarda la politica monetaria, è possibile che le scelte della Federal Reserve e della BCE seguano percorsi differenti, con effetti distinti sull’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti e nell’Eurozona.

L’AGROALIMENTARE ITALIANO.  Le prime stime Istat per l’anno 2024 indicano un incremento in volume sia della produzione sia del valore aggiunto dell’agricoltura. La crescita della produzione ha riguardato sia le coltivazioni, sia il comparto zootecnico, sia le attività secondarie, in calo, invece, le attività dei servizi agricoli. L’annata è stata favorevole per frutta, ortaggi freschi e vino; in flessione per cereali, olio d’oliva e foraggi. Sul fronte economico, l’andamento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione conferma una riduzione nel 2024, con un -3,7% del valore medio dell’indice Ismea rispetto al 2023. I prezzi dei prodotti agricoli hanno guadagnato lo 0,9% sul livello medio del 2023. La produzione dell’industria alimentare, secondo l’indice elaborato dall’Istat, nel 2024 è aumentata dell’1,8% rispetto all’analogo periodo del 2023, a fronte di una riduzione del 3,7% di quella del manifatturiero nel complesso. Le esportazioni italiane di alimenti e bevande nel 2024 sono aumentate del 7,5% rispetto al livello del 2023 sfiorando il record di 70 miliardi di euro, con una performance migliore rispetto alle esportazioni complessive che sono rimaste per lo più ferme sul livello del 2023. Le importazioni agroalimentari nel 2024 sono aumentate del 7,2% (-3,9% le importazioni totali nazionali). Queste dinamiche hanno determinato un ulteriore miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare rispetto al 2023, con un surplus di circa un miliardo di euro.

I CONSUMI. Secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2024 il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa è costato agli italiani lo 0,9% in più rispetto al 2023. Nel quarto trimestre dell’anno i prodotti del “largo consumo confezionato” hanno fatto registrare una crescita dei fatturati nei canali retail di circa il 3%, grazie alla ripresa dei volumi e a un progressivo rientro del fenomeno inflattivo. La dinamica dei volumi nel carrello differisce tra i vari comparti: ritrovano slancio ortofrutta e bevande, mentre si riducono i prodotti proteici di origine animale (in controtendenza solo le uova). Crescono gli acquisti in volume dei prodotti legati a salute e benessere, e di quelli con tempi di preparazione ridotti (es. zuppe e piatti pronti).

Per quanto riguarda il focus sull’accesso al credito, nel corso del 2024 il 30% degli operatori del settore dell’industria intervistati ha chiesto un prestito alle banche, contro il 20% di quelli del settore primario. In entrambi i casi, prevalgono le richieste di finanziamenti a medio-lungo termine (55% per l’agricoltura, 59% per l’industria alimentare).(CHARTABIANCA) red © Riproduzione riservata agricoltura imprese