Categories: Archivio

Condividi

Categories: Archivio

Condividi

Se le regioni italiane per accelerare la spesa dei piani di sviluppo rurale hanno ricorso alla misura 121 sull’ammodernamento aziendale, che risulta la più utilizzata nel PSR Italia, la Sardegna appare in netta controtendenza. Il trasferimento di risorse dall’Asse 1 “competitività” all’Asse 2 operato dalla Regione Sardegna in quest’ultimo anno, ha fortemente penalizzato gli investimenti strutturali destinati alle aziende agricole con tagli operati proprio nei settori strategici per migliorare la competitività dell’agricoltura sarda.

 In particolare sono state sottratte risorse dalla misura 112 sull’insediamento dei giovani in agricoltura, indispensabile per favorire il ricambio generazionale, dalla

misura 121 destinata all’ammodernamento aziendale e dalla 123 destinata all’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricolo e forestali.

Dalla graduatoria sulla misura 112,  ( 2° bando di dicembre 2012), pubblicata la scorsa settimana, emerge con chiarezza un dato allarmante. A fronte di  2870  domande presentate, soltanto 372 verranno finanziate a causa della carenza di risorse. Quindi solo il 13% dei soggetti che ne hanno fatto richiesta, potranno effettivamente beneficiare della misura perché ad oggi sono disponibili solo 13.020.000 euro dato che le altre, che ammontano complessivamente a 17.500.000 euro, sono state spostate in occasione del 14 comitato di sorveglianza.

Situazione analoga si rileva anche per la misura 121 destinata all’ammodernamento delle aziende. Nell’ultima graduatoria pubblicata il 31 ottobre 2012,  sono state ammesse a finanziamento solo 175 domande per un importo complessivo di 13.881.427 euro a fronte di 1.837 richieste presentate e non finanziate per carenza di risorse per un importo di 132.453.539 euro. Purtroppo anche in questo caso l’ingente trasferimento, pari a  12.600.000 euro, si è rivelato a scapito delle aziende.

“Sottrarre risorse all’Asse 1 è stata una scelta incomprensibile e dannosa, – dichiara la presidente di Confagricoltura Elisabetta Falchi – soprattutto alla luce dell’elevato numero di domande che evidenzia il forte interesse ed esigenza pressante degli imprenditori agricoli a investire ed innovare e dimostra quanto sarebbe stato importante per il mondo produttivo non solo non spostare le risorse, ma destinarne ulteriori.

Non si può inoltre sottovalutare che la nuova Pac prevede espressamente l’ammodernamento in agricoltura e recepisce i requisiti dettati dall’Unione Europea  in materia di tutela ambientale, benessere animale, sicurezza sul lavoro e sanità pubblica.

Considerando i tempi ristretti in cui le risorse residue del Psr dovranno essere spese, ed evitare il rischio del disimpegno, è necessario accelerare l’iter istruttorio attualmente in stallo a causa della mancanza degli applicativi informatici e individuare meccanismi che consentano lo scorrimento delle graduatorie per finanziare il numero maggiore di aziende.

Chiediamo all’assessore Cherchi – conclude la presidente Falchi –  l’implementazione di risorse sulle misure 121 e 112  attraverso lo spostamento di risorse dall’asse 3 e 4 che ad oggi presentano un basso livello di spendita e altrimenti rischierebbero il  disimpegno (dovuto anche alle difficoltà in cui versano gli enti locali che dovrebbero partecipare al cofinanziamento di quelle misure)”.