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Il divieto delle oliere e l’introduzione del tappo antirabbocco negli alberghi, ristoranti e bar erano due delle positive novità introdotte dall’ultima proposta di Regolamento comunitario sull’etichettatura degli oli che i produttori ed i consumatori avevano particolarmente apprezzato. Regolamento che lo scorso 14 maggio era stato sostenuto da ben quindici Paesi membri su ventisette.
Ora invece il Commissario Ciolos, subendo le pressioni politiche di alcuni paesi consumatori, ha annunciato un’incomprensibile “marcia indietro” e l’intenzione di voler approfondire la questione prossimamente con ristoratori, consumatori e produttori perché la proposta non avrebbe avuto il "necessario largo consenso".
“L’annuncio di Ciolos è inaccettabile – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – anche per il metodo ondivago seguito. Il Commissario sembra andare in senso contrario alla tutela dei produttori e dei consumatori. A questo punto auspichiamo fortemente che il nuovo regolamento riconfermi le norme a garanzia della qualità dell’olio d’oliva nei ristoranti.”
“Le oliere, così come qualsiasi altro recipiente soggetto a refill – ha affermato poi il presidente della Federazione nazionale olivicola di Confagricoltura Donato Rossi – non garantiscono il consumatore sulla reale identità dell’olio contenuto, mancano di trasparenza nei confronti dei clienti e favoriscono il decadimento qualitativo del prodotto. La sostituzione delle ampolle con bottiglie etichettate con tappo antirabbocco, consente al contrario una veloce rotazione e offre ai consumatori maggiori garanzie anche per il termine di conservazione che sarebbe più lontano nel tempo”.
“Una presentazione adeguata dell’olio nella ristorazione – ha concluso Rossi – è fondamentale per garantire la qualità e la genuinità dei prodotti messi a disposizione del consumatore finale.”