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“Nell’applicazione della Politica agricola comune in Italia gli agricoltori intendono svolgere un ruolo da protagonisti e partecipare attivamente al confronto con le istituzioni nazionali e regionali. Non possiamo solo assistere, ma essere parte integrante di un progetto che permetta al nostro Paese di affrontare le complesse sfide che caratterizzeranno lo scenario agricolo fino al 2020”. Lo ha affermato il coordinatore nazionale di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari) Giuseppe Politi in occasione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue in corso a Bruxelles.
“Con la presentazione delle bozze definitive dei regolamenti, la riforma della Pac sta entrando nel suo rush finale. Per questo motivo -ha aggiunto il coordinatore di Agrinsieme- abbiamo tutto il diritto, come agricoltori, di dare il nostro apporto per la sua migliore applicazione in Italia. Molti e fondamentali sono, infatti, gli aspetti applicativi relativamente al primo pilastro e programmatici per il secondo, delegati allo Stato membro”.
E’ un’occasione che non possiamo mancare: l’agricoltura e l’intero sistema agroalimentare italiano possono svolgere una funzione centrale per la crescita del Paese e l’incremento dell’occupazione. Applicare bene la Pac non significa, però, solo definire alcuni parametri tecnici, ma soprattutto -ha concluso Politi- costruire una visione condivisa di un sistema agroalimentare organizzato, di qualità, radicato nel territorio, con una forte propensione anche ai mercati esteri, specie a quelli nuovi ed in espansione. Da qui l’importanza di coinvolgere pienamente il mondo agricolo nel confronto. E Agrinsieme vuole partecipare con proposte e idee realmente costruttive”.