Categories: Archivio, Pol. Agricole

Condividi

Categories: Archivio, Pol. Agricole

Condividi

“Avremmo preferito un’azione più incisiva per favorire la ripresa economica. E ci aspettavamo che si investisse nell’agricoltura e nell’agroalimentare. Invece, i provvedimenti approvati, pur seguendo un cambio nella direzione di marcia,  sono ancora lontani da una svolta che permetta alle imprese di uscire dalla crisi e riprendere con vigore la strada dello sviluppo e della competitività”. Cosi Giuseppe Politi, coordinatore nazionale di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare), commenta la legge di stabilità approvata ieri sera del Consiglio dei ministri.
 
“Pur apprezzando lo sforzo del governo in un contesto obiettivamente difficile, -avverte il coordinatore di Agrinsieme- la manovra si conferma timida. I tagli al cuneo fiscale, che dovevano essere l’elemento cardine della legge di stabilità, sono troppo diluiti nel tempo e nel 2014 gli effetti sul calo del costo del lavoro saranno modesti e sembrerebbero non interessare i contratti agricoli massimamente a tempo determinato. Insufficiente anche il rifinanziamento del Fondo per le Pmi, al quale si aggiunge la riduzione degli incentivi per le imprese. E questo non permetterà al sistema imprenditoriale di investire e innovare per cerare nuova occupazione”.
 
“Per quanto riguarda l’agroalimentare – aggiunge Politi – è positivo il rifinanziamento di 120 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale per l’agricoltura.  Ci auguriamo che dalla programmata dismissione dei beni pubblici, in particolare terreni del Demanio, possano venire opportunità per i giovani agricoltori. Aspettiamo, inoltre, di conoscere nel dettaglio la nuova mappa delle tassazioni immobiliari e per i servizi, auspicando che essa non si trasformi per le aziende agricole in un peso insostenibile, tenuto conto anche del generale quadro di difficoltà economiche in cui versa il comparto”.
 
“In attesa di verificare che sia confermato il ripristino della tassa di registro all’1 per cento per le transazioni fondiarie e di conoscere e approfondire meglio i contenuti dell’intera manovra, auspichiamo -conclude il coordinatore di Agrinsieme- che nel corso dell’iter parlamentare possano intervenire le correzioni necessarie per garantire imprese e cittadini e per aprire una nuova fase di crescita”.