Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Le risorse della Pac devono essere destinate al sistema delle imprese agricole ed agroalimentari per accrescere la loro competitività e contribuire allo sviluppo dei territori e dell’intero Paese. Questa la richiesta rilanciata con forza da Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare) nell’incontro, svoltosi oggi a Roma, tra il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo e le rappresentanze sociali.
Il recepimento in Italia della riforma della Pac “verso il 2020” costituisce, secondo Agrinsieme, un’occasione unica per definire strategie del settore e scelte che non possono essere basate solo sulla valutazione della ridistribuzione su base territoriale.
“Anche i fondi dello sviluppo rurale -ha dichiarato, a nome di Agrinsieme, il presidente di Fedagri-Confcooperative Giorgio Mercuri- devono essere destinati direttamente ed in modo selettivo alle imprese agricole ed agroalimentari, in forma singola ed aggregata, che sono orientate al mercato, producono ricchezza e garantiscono occupazione. In questo senso le risorse della Pac non devono essere utilizzate per finanziare sovrastrutture amministrative”.
Agrinsieme ha ribadito al ministro De Girolamo la necessità di un “partenariato sostanziale” per definire entro le prime settimane dell’anno prossimo le scelte relative all’applicazione dei pagamenti diretti. Il partenariato con le rappresentanze sociali è, però, necessario anche per concretizzare e finalizzare il processo di programmazione del secondo pilastro. Occorre operare per rimuovere o limitare tutte le difficoltà che hanno comportato e comportano in molte realtà il rischio di disimpegno dei finanziamenti comunitari: errori di programmazione, eccessiva burocrazia, difficoltà di accesso al credito, diverse condizioni del contesto socio-economico. “Ma -come ha rilevato il presidente Mercuri- non è sufficiente spendere, occorre spendere bene”.