Condividi
Condividi
Quello che ci preme di più ora è l’agricoltura, attesa da importanti sfide sia a livello nazionale che europeo, a cominciare dalla nuova Pac, la cui entrata in vigore, dal primo gennaio 2015, deve essere adeguatamente preparata. Rivolgiamo, quindi, al premier Enrico Letta, che ha assunto l’interim delle Politiche agricole, un vibrante appello perché assuma decisioni che diano un tangibile segno di discontinuità nei confronti del settore primario. Nell’attuale difficile situazione e davanti alle prossime decisive scadenze, rinnoviamo la nostra proposta per un ministero dello Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, in modo da favorire la crescita e la competitività delle imprese. Lo sottolinea Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, in merito alle dimissioni del ministro Nunzia De Girolamo.
Il 2014 -aggiunge Agrinsieme- sarà un anno determinante per l’attuazione della riforma politica comunitaria e c’è bisogno di un ministero solido e autorevole che operi a tempo pieno in un clima di fiducia e collaborazione. Per questo chiediamo che sulla nuova Pac si apra al più presto un tavolo di concertazione, dove affrontare i problemi che ancora non sono stati risolti e per dare risposte certe agli imprenditori agricoli.
Serve, insomma, un deciso cambio di marcia nella politica agroalimentare. Una politica -rimarca Agrinsieme- che contribuisca alla crescita del nostro Paese e alla valorizzazione del “made in Italy”. In questo contesto è, dunque, importante ripensare al ruolo e ai compiti di un nuovo ministero in grado di promuovere strategie agroindustriali e sanitarie, con una visione anche internazionale del comparto. Un dicastero che abbia competenze specifiche e si occupi seriamente delle imprese e dei loro problemi. Una svolta di cui il settore nel suo complesso (agricoltura, industria di trasformazione e dei mezzi tecnici, cooperazione e distribuzione) ha urgente necessità.