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“Il DL 34/14 va nella giusta direzione della maggiore semplificazione e flessibilità delle forme contrattuali più interessanti per l’inserimento dei lavoratori, in particolare dei giovani (contratto a tempo determinato e apprendistato). Positiva anche la proposta dell’auspicata semplificazione amministrativa del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC). Il giudizio definitivo si potrà dare, però, solo dopo aver valutato il pacchetto complessivo sul lavoro che prevederà anche le tipologie contrattuali e gli ammortizzatori sociali”. Lo ha detto Mario Guidi intervenendo per Agrinsieme (il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) all’audizione presso la Commissione Lavoro della Camera sul decreto legge 20 marzo 2014 n.34, che definisce le disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese, all’esame del Parlamento per la conversione in legge.
Entrando nello specifico del provvedimento, Agrinsieme ha evidenziato ai parlamentari alcune criticità da risolvere in sede di conversione del DL 34/14. Per quanto riguarda il limite del 20% dei dipendenti a contratto a tempo determinato, servono chiarimenti su come calcolare l’organico complessivo precisando, ad esempio, quali categorie di lavoratori ne sono esclusi (apprendisti, lavoratori assunti con altre forme contrattuali agevolate) e definendo il periodo transitorio.
Soffermandosi sull’apprendistato, Agrinsieme ha sottolineato la necessità di mantenere facoltativa, in sede di conversione in legge del decreto, la formazione pubblica e di favorire anche il rilancio dell’apprendistato stagionale, introdotto in agricoltura attraverso un apposito accordo sindacale.
A proposito della semplificazione del Durc, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari auspica che possa aiutare a risolvere pure le annose criticità della compensazione tra AGEA e INPS per i debiti contributivi. Infatti, per le aziende agricole, la verifica della regolarità contributiva determina anche, in caso di esito negativo, l’automatica compensazione con gli aiuti comunitari.
Infine, Agrinsieme ha chiesto di ripristinare la previsione di un congruo termine (almeno quindici giorni) per la regolarizzazione da parte del datore di lavoro, prima della emanazione o della messa a disposizione online del Durc.