Categories: Agriturismo, Archivio

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«Dobbiamo continuare a crescere professionalmente per rispondere ai nuovi mercati e alle nuove esigenze. Ci stiamo preparando per Expo attraverso forme di aggregazione. Abbiamo intrapreso collaborazioni nuove, capaci di legare sempre più food e agriturismo, come quella con Gambero Rosso e ci stiamo impegnando per la classificazione e il marchio degli agriturismi italiani. Dare un’immagine chiara e omogenea dell’agriturismo italiano nel mondo è diventato inevitabile, così come includere l’agriturismo nelle politiche di promozione del turismo italiano”. Lo ha detto il presidente di Agriturist (Confagricoltura) Cosimo Melacca, aprendo i lavori dell’assemblea dell’associazione.

«Malgrado la difficile fase economica – continua Melacca – prosegue la corsa degli agriturismi in Italia. Il settore reagisce alla crisi, fa marketing sul web e sui social, propone  vacanze attive, si promuove all’estero con i consorzi e con le reti. Per quest’anno stimiamo 12 milioni di presenze nelle strutture e confermiamo il giro d’affari,che si attesta sul miliardo di euro. Prevediamo una forte presenza di degli stranieri, circa il 40% delle presenze totali nelle oltre 21.000 strutture agrituristiche, un numero più che raddoppiato negli ultimi dieci anni.

L’aumento di ospiti interesserà soprattutto il Nordovest e le isole, ma Toscana e Alto Adige si confermano i territori dove questa formula di vacanza è più radicata».

L’associazione agrituristica di Confagricoltura segnala la tendenza ad una polarizzazione tra strutture che si posizionano sul lusso e quelle che focalizzano l’attenzione sul connubio con la natura. Le regioni più cliccate sul sito di Agriturist sono Toscana, Sicilia, Veneto, Puglia, Lombardia e Campania e le più gettonate sono le province di Siena, Siracusa, Catania, Napoli con la Costiera Sorrentina e Roma.La visibilità su internet coinvolge nove aziende su dieci, le prenotazioni si sono allargate anche a feste ed eventi. Moltissime, anche dagli Stati Uniti, le richieste di ‘pacchetti matrimonio’.
 
Con la crisi sono cambiate le abitudini dei turisti che, pur non rinunciando a viaggi e vacanze, si spostano di meno, preferiscono località vicine e si fermano pochi giorni, prenotando sempre più a ridosso e usufruendo del last minute. «Le più colpite – conclude il presidente di Agriturist –  sono le aziende statiche o scarsamente integrate con le attività del territorio. Tengono il passo, invece, gli agriturismi che offrono ristorazione tipica, attività ricreative e sportive o mirate al benessere della persona, visite ed escursioni. Vincono la sfida quelle che hanno saputo fidelizzare i propri ospiti e quelle che sono riuscite a mantenere nell’offerta una forte connotazione agricola».